Grazie ragazzi, il nuovo film di Riccardo Milani celebra l’amore per il teatro

Grazie ragazzi, il nuovo film di Riccardo Milani celebra l’amore per il teatro

Grazie ragazzi, il nuovo film di Riccardo Milani celebra l’amore per il teatro


Esce giovedì nelle sale la nuova commedia che vede protagonista Antonio Albanese assieme a Vinicio Marchioni e Sonia Bergamasco

Cinema e teatro. Due espressioni artistiche che hanno spesso dialogato tra loro. Si veda il caso, per esempio, dei primi esperimenti di film degli albori della Settima arte, dove veniva utilizzato proprio il linguaggio teatrale, in assenza di quella grammatica filmica che si sarebbe sviluppata solo anni dopo. Successivamente poi, il teatro e il cinema hanno vissuto momenti di tensione quando, certa critica, li ha messi l’uno contro l’altro, asserendo che il primo fosse arte nel senso più letterale del termine, mentre il secondo fosse mero intrattenimento di consumo. Oggi, invece, questo scarto ideologico sembra essersi ormai rimarginato e i due hanno ripreso un bel matrimonio come peraltro è stato dimostrato benissimo con il film italiano La stranezza di qualche mese fa. Un rapporto che si riconferma vincente anche nel nuovo film di Riccardo Milani Grazie ragazzi, in uscita giovedì 12 nelle sale, che mette proprio al centro l’importanza del teatro, soprattutto come metafora di vita.

GRAZIE RAGAZZI, LA TRAMA DEL FILM

Di fronte alla mancanza di offerte di lavoro, Antonio (uno straordinario Antonio Albanese), attore appassionato ma spesso disoccupato, accetta un lavoro offertogli da un vecchio amico e collega, assai più smaliziato di lui, come insegnante di un laboratorio teatrale all'interno di un istituto penitenziario. All’inizio titubante, scopre del talento nell’ improbabile compagnia di detenuti e questo riaccende in lui la passione e la voglia di fare teatro, al punto da convincere la severa direttrice del carcere (Sonia Bergamasco) a valicare le mura della prigione e mettere in scena la famosa commedia di Samuel Beckett “Aspettando Godot” su un vero palcoscenico teatrale. Giorno dopo giorno i detenuti si arrendono alla risolutezza di Antonio e si lasciano andare scoprendo il potere liberatorio dell'arte e la sua capacità di dare uno scopo e una speranza oltre l’attesa. Così quando arriva il definitivo via libera, inizia un tour trionfale.


GRAZIE RAGAZZI, LA COMMEDIA MATURA DI CUI AVEVAMO BISOGNO

Nella vasta filmografia del regista Riccardo Milani, figurano alcune delle commedie più amate dal pubblico negli ultimi anni. Si pensi al dittico di Come un gatto in tangenziale ma anche a film come Scusate se esisto e Ma cosa ci dice il cervello del 2019. Il filo conduttore di queste pellicole, oltre alla partecipazione della moglie del cineasta Paola Cortellesi, è sicuramente quello di miscelare alla perfezione i tratti comici e brillanti tipici del nostro cinema, con tematiche sociali molti importanti, come l’emarginazione della periferia, e l’incontro scontro tra persone di classi diverse. Tutti temi che se vogliamo tornano anche in Grazie ragazzi ma che vengono sviluppati con più maturità e consapevolezza. Si ride meno in questo nuovo film, e si riflette di più ma senza perdere quella cifra stilistica leggera e accessibile a tutti che ha sempre contraddistinto l’opera cinematografica di Milani. Il teatro come metafora di vita, ma soprattutto come unico mezzo per abbattere qualsiasi barriera sociale e poter essere liberi pur rimanendo dietro le sbarre di un carcere. L’accoppiata con Albanese continua a funzionare perfettamente, in un ruolo che sembra pennellato proprio sul volto dell’attore.


Grazie ragazzi è un film maturo ma leggero, dove si riflette ma mai in modo pensante. Pieno di vitalità e costruito per farci venire voglia di cinema, di teatro e di cultura, che resta l’unica arma in grado di farci essere liberi.

Grazie ragazzi ma soprattutto Grazie Milani.



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