Il cooperante italiano Alberto Trentini prigioniero in Venezuela sarebbe in buona salute
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Il cooperante italiano Alberto Trentini prigioniero in Venezuela sarebbe in buona salute Photo Credit: agenziafotogramma.it
06 febbraio 2025, ore 12:30
Il ministro degli Esteri Tajani ha ribadito l'impegno del governo per la liberazione del nostro connazionale, prigioniero in sud America da ottanta giorni
Con Alberto Trentini non si hanno contatti da ormai ottanta giorni, da quando il 15 novembre scorso non si sono più avute sue notizie dal Venezuela, dove è ancora trattenuto. Trentini, cooperante veneziano di quarantacinque anni, era arrivato nel paese sudamericano lo scorso 17 ottobre per una missione insieme alle ONG Humanity e Inclusion. Era stato poi fermato e arrestato a un posto di blocco circa un mese più tardi, proprio il 15 novembre, mentre viaggiava da Caracas a Guasdalito. Dopo gli appelli della famiglia e l'impegno del ministero degli Esteri, la notizia delle ultime ore sarebbe una prova certa arrivata da un canale diplomatico tenuto aperto secondo cui Trentini sarebbe in buone condizioni di salute. Il tema è delicato dal momento che il cooperante soffre di alcune patologie che ne complicano la situazione, come più volte ricordato dai genitori in numerosi appelli.
Il canale aperto
In ottanta giorni non è stata concessa a Trentini nemmeno una telefonata ai genitori Armanda ed Ezio o alla sua compagna, e nemmeno è stato consentito alle autorità italiane di poterlo incontrare. La storia ricorda in molti aspetti quella di Cecilia Sala: cambia il paese, cambia la parte del mondo in cui il nostro connazionale è prigioniero, ma le modalità sono simili. Uguale è anche l'impegno che le autorità nazionali hanno messo in campo per riportare in Italia Trentini e garantirne le condizioni di buona salute. Al momento il governo di Nicolás Maduro, di cui (anche) il nostro Paese non ha riconosciuto la rielezione lo scorso luglio per il sospetto di brogli alle elezioni, non ha fornito nemmeno motivazioni ufficiali sul fermo di Trentini. Ciò che si sa è che un canale diplomatico aperto c'è e che proprio da quel canale sono arrivate rassicurazioni sulle condizioni di buona salute del cooperante.
Tajani, "liberare prigionieri politici, ne ho parlato con Rubio"
Secondo i numeri dell'ONG locale Foro Penal, nelle carceri e nelle agenzie di sicurezza venezuelane ci sono almeno diciannove prigionieri stranieri trattenuti per motivi politici, insieme ad altri 35 prigionieri politici con doppia nazionalità. Tra di loro c'è anche Alberto Trentini. Per tutti loro il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha ribadito "la necessità di ripristinare il quadro democratico" in Venezuela, "a partire dalla liberazione dei prigionieri politici". Il vicepresidente del Consiglio ha riferito di aver parlato della situazione anche con il neo segretario di stato americano Marco Rubio. "Mi ha voluto esprimere la sua attenzione e solidarietà per la situazione dei nostri connazionali, a partire da quella di Alberto Trentini", ha dichiarato Tajani.