Cento Ong contro l'Egitto, al Sisi calpesta i diritti umani, lettera all'Onu per azioni di controllo

Cento Ong contro l'Egitto, al Sisi  calpesta i diritti umani, lettera all'Onu per azioni di controllo

Cento Ong contro l'Egitto, al Sisi calpesta i diritti umani, lettera all'Onu per azioni di controllo


09 febbraio 2021, ore 20:00 , agg. alle 09:08

Regeni e Zhaki esempio di come il regime egiziano tratti i diritti umani, tra operazioni opache e uso dei tribunali antiterrorismo, all'Onu assemblea sui diritti umani il 22 febbraio

Regeni, Zhaki, i casi più eclatanti, ma la situazione dei diritti umani in Egitto diventa sempre più preoccupante. Lo sostengono cento Ong dedite al tema, che hanno firmato la lettera inviata ai ministri degli Esteri dei Paesi che fanno parte del Consiglio di sicurezza dell’ Onu per chiedere un intervento affinché le autorità del Cairo rispettino i diritti umani. Nella lettera si denuncia quello che viene definito l'''annientamento'' degli stessi, sotto la presidenza di Abdel Fattah al-Sisi e si chiede ai governi internazionali di sostenere la creazione di un meccanismo di controllo sul tema. Alla comunità internazionale di esprimersi sui diritti umani in Egitto nel corso della 46esima sessione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, fissato per il 22 febbraio.

Le ong invocano un meccanismo di controllo da parte dell’Onu

Le Ong, giudicano l’istituzione di un meccanismo di controllo, un passo importante per aumentare il profilo delle violazioni e dei crimini commessi, fornendo rimedi ai sopravvissuti e alle famiglie delle vittime, scoraggiando ulteriori abusi e stabilendo percorsi per consegnare i responsabili alla giustizia. "I governi dei Paesi che fanno parte del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite dovrebbero inviare un messaggio al governo egiziano, dicendo che gli abusi sono e saranno monitorati e segnalati, e che i coraggiosi egiziani che affrontano l'oppressione ogni giorno non sono soli nella loro lotta", ha detto John Fisher, direttore di Human Rights Watch a Ginevra.

Momento critico dopo la primavera araba

"Solo attraverso un'azione internazionale sostenuta e impegnata possiamo garantire la sopravvivenza del movimento egiziano per i diritti umani'' emerso con la Rivoluzione del 25 gennaio del 2011, hanno detto le ong. I firmatari della lettera, ritengono che la lotta per i diritti umani in Egitto si trova in un "momento critico". Il fatto che i partner egiziani e gli Stati membri del Consiglio dei diritti umani non siano intervenuti rispetto al Cairo ha incoraggiato il governo egiziano "nei suoi sforzi per mettere a tacere il dissenso e schiacciare la società civile indipendente". "Il popolo egiziano ha già vissuto sotto governi dispotici, ma gli attuali livelli di repressione in Egitto non hanno precedenti nella sua storia moderna", ha detto Bahey el-Din Hassan, direttore dell'Istituto del Cairo per gli studi sui diritti umani. "Le conseguenze sono potenzialmente terribili sia per i diritti umani che per la stabilità regionale", ha aggiunto l'attivista, condannato lo scorso agosto a 15 anni di carcere in contumacia da un tribunale per il terrorismo in Egitto, solo per il suo lavoro di difesa dei diritti umani.


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