11 luglio, data gloriosa per il calcio azzurro: oggi l'anniversario della conquista dell'Europeo a Wembley e anche del Mondiale 1982

11 luglio, data gloriosa per il calcio azzurro: oggi l'anniversario della conquista dell'Europeo a Wembley e anche del Mondiale 1982

11 luglio, data gloriosa per il calcio azzurro: oggi l'anniversario della conquista dell'Europeo a Wembley e anche del Mondiale 1982


11 luglio 2021: l'Italia di Mancini conquista l'Europa battendo l'Inghilterra nella finale di Wembley. 11 luglio 1982: l'Italia di Bearzot vince il mondiale spagnolo e nasce il mito di Pablito Rossi

La data è magica. L’11 luglio resterà indelebile: non uno, ma due trionfi azzurri. Il Mondiale del 1982 e l’Europeo di un anno fa. Santiago Bernabeu e Wembley, due teatri di grande prestigio a fare da sfondo. Oggi l’anniversario ha un retrogusto amaro. Perché è ancora troppo cocente la delusione per la mancata qualificazione al mondiale, peraltro per la seconda edizione consecutiva. Roberto Mancini ha avviato il ricambio generazionale e ora è giusto guardare al futuro. Ma oggi è giusto coccolarsi con ricordi dolci.


IL TRIONFO DI WEMBLEY

Un anno fa eravamo a Londra. Pronti a coronare un sogno. Roberto Mancini meno di tre anni prima aveva raccolto l’eredità della gestione Ventura e aveva saputo ricostruire sopra le macerie. “Vinceremo l’Europeo” aveva promesso appena insediatosi sulla panchina azzurra. Era sembrata una spacconata, si è trasformata in una azzeccata profezia. Sotto la sua guida, la Nazionale è andata in crescendo, ha sviluppato una mentalità vincente e offensiva. E l’Europeo è stata la sublimazione di questo progetto. Le tre partite del girone, giocate all’Olimpico, hanno fatto rinverdire il ricordo delle Notti Magiche. Le tre vittorie contro Turchia, Svizzera e Galles hanno dato il giusto abbrivio. Il successo sull’Austria agli ottavi è stato sofferto, la vittoria sul Belgio nei quarti – convincente e meritata- ha fatto capire che realizzare il sogno era possibile. In semifinale contro la Spagna l’Italia ha dimostrato di saper anche soffrire ed è approdata alla finale. Ed eccoci all’11 luglio, in finale contro i padroni dell’Inghilterra. Già in tarda mattinata Wembley brulicava di tifosi britannici, alticci e convinti di vincere. La partita è iniziata subito in salita, con l’Inghilterra in vantaggio dopo due minuti grazia al gol di Shaw. Gli azzurri hanno saputo restare in piedi e hanno risalito la china: a metà ripresa è arrivato il pareggio di Leonardo Bonucci. Spinta da una buona inerzia, la nazionale italiana ha cercato di vincere subito, ma per il trionfo ha dovuto aspettare i calci di rigore. Vedere l’iconico arco di Wembey illuminato dal tricolore verde bianco e rosso è stata una emozione che non dimenticheremo.


ITALIA MUNDIAL

Datato 11 luglio anche il trionfo mundial del 1982. Qui i ricordi sono legati alle immagini tv, alla telecronaca di Nando Martellini, all’esultanza in tribuna al Santiago Bernabeu del presidente Sandro Pertini. Quel mondiale in Spagna era iniziato male: il calcio italiano era reduce dallo scandalo scommesse, la nazionale di Bearzot infilzata da polemiche feroci. I tre modesti pareggi nelle partite del primo girone giocate a Vigo sembravano dare ragione ai critici più severi. E l’inserimento nel secondo girone con Argentina e Brasile sembrava precludere qualsiasi possibilità all’Italia. Che invece è sbocciata nel momento più difficile. E’ esploso Paolo Rossi, che Bearzot aveva difeso a dispetto di tutto e tutti quando giocava male e non segnava. Poi, nelle ultime tre partite del mondiale: tripletta al Brasile, doppietta alla Polonia in semifinale, gol che ha sbloccato la finale contro la Germania Ovest. Di quella notte a Madrid si ricordano anche il raddoppio di Tardelli, con quell’urlo chde ha fatto impallidire Munch, il terzo sigillo di Altobelli. E le mani del quarantenne Dino Zoff che alzano al cielo la coppa del Mondo. Era l’11 luglio: data magica



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