14 gennaio 2024, ore 15:00
Le indagini dei carabinieri della compagnia di Frascati vanno avanti a ritmo serratissimo. In particolare si cercano riscontri anche sulla versione del compagno della madre, vero obiettivo dell'agguato, secondo gli investigatori
Gli investigatori hanno alcuni punti fermi: la lite all'interno del bar, la presenza al parcheggio della fermata della metro C Pantano della vittima e di alcuni suoi familiari e il sopraggiungere di una vettura da cui sono stati esplosi alcuni colpi d'arma da fuoco che hanno ucciso il 14enne Alexandru Ivan. Ma se sono note alcune delle persone coinvolte nella lite altra cosa è dire che si conosce l’identità della persona che ha sparato, sottolineano i carabinieri di Frascati. Neanche l’esame delle telecamere, al momento, ha permesso passi avanti, il movente e le dichiarazioni del patrigno della vittima sono tutte da verificare. L’uomo, 28 anni, ha raccontato che gli spari sono partiti da una Ford bianca e che il ragazzo gli è morto tra le braccia. Da questa mattina, nel parcheggio della metropolitana c'è un via vai silenzioso degli amici che si abbracciano in lacrime e lasciano biglietti, candele e fiori.
IL PADRE, ERA TRANQUILLO, AMAVA LA BOXE
"Aveva la passione per la box. Lo sentivo quasi tutti i giorni". A dirlo Eduard Ivan, il papà di Alexandru, il 14enne ucciso nel parcheggio della metro Pantano. "Era un bravo ragazzo. A dicembre è venuto con me in vacanza in Romania, sembrava tranquillo - ricorda - Da sei anni vivo a Firenze. Ho saputo che avevano sparato a Alexandru da mia madre. Lo ha letto sui siti. Io ero a lavoro e mi ha chiamato. Sono arrivato ieri a Roma e ora andrò dai carabinieri, poi parlerò con la mia ex per decidere con nostro figlio. Lo avevo sentito l'ultima volta due giorni fa, mi ha detto solo che era stanco. Era un ragazzo tranquillo. Non so cosa possa essere successo". I responsabili devono pagare, le parole dell'uomo.
FIORI E CANDELE PER ALEX, NON MERITAVI TUTTO QUESTO
Fiori, candele e biglietti per Alexandru nel punto esatto del parcheggio della metro Pantano, alle porte di Roma, in cui è stato ucciso. Stamattina c'è un via vai silenzioso degli amici che si abbracciano in lacrime. "Alex non meriti questa sorte. Manchi a tutti noi" c'è scritto su uno dei biglietti. "Riposa in pace piccola stella" recita un altro. "Alex era il migliore amico di mio figlio - racconta Laura - erano in classe insieme. A volte veniva anche a casa nostra, era un ragazzo tranquillo. Non riesco a spiegarmi cosa sia successo. Come hanno potuto portare un bimbo qui di notte per litigare?".