2021 annus horribilis per il grande schermo. Il cinema ha incassato il 71% in meno rispetto agli anni pre-Covid
02 gennaio 2022, ore 10:00
Secondo i dati Cinetel nel 2021 l'incasso in Italia è stato di 170 milioni di euro, -71% sul triennio 2017-2019. Bilancio segnato da chiusure e restrizioni a causa della pandemia
Film di successo al botteghino, come Spiderman che nelle ultime settimane ha dato una bella spinta agli incassi cinematografici, non sono bastati a tirare un bilancio positivo, l'ammontare del 2021 infatti chiude con il segno meno. In un mercato fortemente condizionato dall'emergenza sanitaria, che ha costretto alla chiusura delle sale per 4 mesi (da inizio gennaio a fine aprile) e il cui nuovo aggravarsi ha avuto un impatto negativo sui risultati di Box Office delle feste, in Italia nel 2021 i cinema hanno registrato un incasso di 170 milioni di euro pari a 25 milioni di biglietti venduti. Insomma, senza troppi giri di parole, è un bilancio con il segno meno per il cinema italiano, secondo i dati Cinetel 2021. Si tratta di un risultato leggermente inferiore al 2020 (-7% incassi e -11% presenze) e che segna un decremento del 71% degli incassi e del 73% delle presenze rispetto alla media del triennio 2017-2019.
SEGNALI DI VITALITA’
Nonostante i dati poco incoraggianti, il presidente di Cinetel Davide Novelli non nasconde l’amarezza ma sottolinea anche la forza dell’intero settore dell’industria cinematografica “Sono numeri che segnalano la gravità e lo stress economico e sociale subito dalle sale e dalle distribuzioni cinematografiche, ma che al tempo stesso sottolineano la vitalità e la capacità di reagire dell'intera filiera”, ha evidenziato Novelli, “La misurazione dei risultati di un settore durante una fase così complicata, specialmente in un comparto come quello cinematografico tra i più colpiti dallo scenario pandemico, richiede molta attenzione nell'interpretazione dei dati”, ha concluso.
L’EGEMONIA DELLE PIATTAFORME STREAMING
Ma sarà stata solo colpa del Covid? Che ruolo avranno giocato le grandi piattaforme come Netflix, Disney Plus e Prime Video in questo annus horribilis? Ci viene da pensare che l’idea della duplice distribuzione in contemporanea in sala e in streaming, che ha caratterizzato l’uscita di molti film in questo 2021, ha avuto sicuramente un forte impatto per gli esercenti cinematografici. Oppure basti pensare a film come Luca, cartoon firmato da Disney/Pixar, a cui è stato negato il passaggio in sala, dirottando l’uscita esclusivamente sulla piattaforma. Ma si pensi anche alla querelle di qualche settimana fa tra Netflix e gli esercenti cinematografici per l’uscita di “E’ stata la mano di Dio”, in quanto il colosso dello streaming avrebbe limitato le copie da distribuire del film, con il risultato che alcune sale non hanno avuto la possibilità di proiettarlo.
L’IMPORTANZA DELLA SALA
Noi ci auguriamo che questo trend possa cessare e che gli italiani possano riconquistare la fiducia verso lo spettacolo cinematografico, che non ha eguali e deve essere tutelato e preservato. Il cinema nasce per una visione collettiva e sul grande schermo, raggiungendo così un grado di coinvolgimento ed empatia con lo spettatore che è difficile (se non impossibile) da raggiungere nelle quattro mura domestiche. Chi scrive è convinto che la differenza tra guardare un film al cinema o vederlo in casa può essere riassunta solo nella metafora del fuoco nel camino e del termosifone: entrambi sono in grado di scaldare, ma vedere acceso il focolare ha una magia che nessun elettrodomestico può superare!