21 febbraio 2020, tre anni fa a Codogno veniva scoperto il paziente 1 del Covid in Italia
21 febbraio 2023, ore 08:00 , agg. alle 13:37
Il sindaco della cittadina Lombarda, Passerini :"Ancora brividi a suono sirene, restano le cicatrici ma siamo ripartiti"
Domenica a Codogno c'e' stata la parata di Carnevale. Una normale tradizione che però nel Comune del Lodigiano dove esattamente tre anni fa fu identificato il Paziente 1, ovvero il primo caso di Coronavirus in Italia, era tutt'altro che scontata. "Abbiamo chiuso un cerchio perche' l'ultimo evento prima del Covid era stato proprio il carnevale, era il 16 febbraio 2020, e da allora non siamo piu' riusciti a festeggiarlo". Queste le parole del sindaco Francesco Passerini. Nella notte del 20 febbraio, poco prima di mezzanotte, Passerini ricevette la telefonata che non dimenticherà mai, per avvisarlo che c'era un uomo giovane, Mattia Maestri, ricoverato in terapia intensiva in ospedale ed era positivo al virus cinese. Poi tutto e' stato velocissimo. Il giorno dopo ha dovuto decretare la chiusura d'urgenza di bar e locali, invitando tutti a restare a casa. E poi la zona rossa e la gente che moriva.
"Nel 2019 abbiamo avuto quaranta morti in un anno, solo nel marzo 2020 i morti sono stati 140", ricorda. Problemi mai affrontati prima che affioravano uno dopo l'altro, come quello di trovare un posto per le bare, quando la camera mortuaria non poteva piu' ospitarne. E cosi' l'accordo con la parrocchia che ha messo a disposizione una chiesa dove a tutte le ore c'era un religioso per benedire le bare. "Sono tanti i ricordi indelebili, le cose difficili che non si cancelleranno mai dalla mente e dal cuore di chi le ha vissute - aggiunge -. E si viaggiava al buio". "Le cicatrici guariscono con il tempo ma resta il segno, restano i ricordi" e "il suono delle sirene e' ancora da pelle d'oca". Il segno a Codogno e' il memoriale per le vittime dove verra' posata una corona di fiori domani. Nella cittadina del Lodigiano, infatti, il 21 febbraio e' stato scelto come giornata 'dedicata alla comunita' resiliente di Codogno e alle vittime del Covid'. Ma questo non toglie "la voglia di guardare al futuro. Quest'anno siamo Comune europeo dello sport, che e' l'antitesi di quanto successo quando non potevamo stare insieme e condividere. Speriamo che sia un seme". "Vogliamo cercare di portare avanti gli aspetti positivi, gli insegnamenti che ci ha lasciato questo tsunami: lo spirito di comunita', la connessione, il rapporto fra pubblico- privato" che hanno permesso di affrontare di volta in volta i problemi. "E' stata la forza di una comunita' - conclude - che e' riuscita a sopportare uno tsunami" e ora puo' sorridere a carnevale.