26 dicembre del 2004 un forte terremoto provocò uno spaventoso tsunami nel Sud-Est asiatico, oltre duecentotrentamila le vittime
26 dicembre 2022, ore 08:00
Un violento tsunami provocato da un forte terremoto nel Sud-Est asiatico causò oltre duecentotrentamila vittime, tra cui quaranta italiani, migliaia di dispersi
Erano le 7.58 del 26 dicembre 2004 quando un violentissimo terremoto di magnitudo 9.1 sulla scala Richter colpì la zona dell’Oceano Indiano al largo della costa Nord-Occidentale di Sumatra, in Indonesia. Lo tsunami che ne seguì raggiunse le coste dell’intero sud-est asiatico, lambendo anche quelle dell’Africa orientale. Il maremoto, con onde alte fino a quindici metri provocò oltre duecentomila morti, tra questi anche quaranta italiani e migliaia di dispersi. I Paesi più colpiti furono: Thailandia, Indonesia, Sri Lanka, India, Birmania, Bangladesh e le Maldive. Interi villaggi sulla costa vennero spazzati via dalla furia delle acque, così come diversi resort vennero rasi al suolo, provocando decine di morti tra i turisti che stavano trascorrendo lì le vacanze di Natale.
Il percorso del maremoto
L’epicentro del terremoto, in alto mare, nell'Oceano Indiano, provocò un maremoto le cui onde si propagarono per circa 800 chilometri. In trenta minuti raggiunsero Sumatra, le isole Nicobare e le Andamane travolgendo in maniera devastante ogni cosa che trovavano sulla loro strada. Vennero sommerse spiagge, alberghi, campagne e città. Un’ora e mezza dopo, lo tsunami arrivò a colpire le spiagge del Sud della Thailandia. Anche in questo caso furono spazzati via i resort frequentati dai turisti, che quel giorno erano affollatissimi. Passarono altri 30 minuti e fu colpito lo Sri Lanka, quindi le onde raggiunsero il Sud dell'India e le Isole Maldive. L’onda anomala non accennava a fermarsi e dopo sei ore arrivò sulla costa africana della Somalia.
Le immagini
Terrificanti le immagini trasmesse dalle tv di tutto il mondo. Vacanzieri e abitanti che vagavano tra le macerie alla ricerca di parenti o amici, volti distrutti dal dolore e dalla paura. Gente che in pochi secondo aveva perso tutto. Case, lavoro, parenti e amici. Spiagge piene di detriti, case crollate, macerie ovunque. Passato il maremoto, nei giorni seguenti iniziarono gli appelli per la ricerca di dispersi. Le foto delle persone ancora mancanti all’appello erano appese ovunque. Le vittime furono oltre 230 mila, almeno 1,5 milioni di sfollati solo in Sri Lanka, 100mila in India, quasi 30mila in Thailandia, più altre centinaia di migliaia in Indonesia.
Uno degli eventi più catastrofici
Il terremoto di magnitudo 9.1 con epicentro l’Oceano Indiano è a tutt’oggi il terzo più violento degli ultimi sessantanni. Il peggiore è stato quello che devastò Valdivia in Cile, il 22 maggio 1960 con magnitudo 9.5, seguito da quello in Alaska del 1964 di magnitudo 9.2 sulla scala Richter.