274 vittime nel raid israeliano sul Libano, 21 i bambini uccisi. Migliaia i civili in fuga verso nord
23 settembre 2024, ore 17:30
L'attacco da parte delle Forze di Difesa israeliane (Idf) nel nord del Libano prosegue e continua a mietere vittime. L'Iran minaccia reazioni. L'America intima a non sfruttare il caos regionale per espandere il conflitto
E’ di 274 vittime e 727 feriti il nuovo bilancio ufficiale dei raid israeliani che da questa mattina hanno colpito il sud del Libano. Il bollettino è provvisorio e arriva dal ministero della Salute di Beirut. La comunicazione evidenzia che tra le vittime ci sono 21 bambini, oltre a donne e paramedici.
LA GUERRA
Dal Libano arrivano immagini e informazioni pesantissime che raccontano i danni degli intensi bombardamenti che stanno colpendo da questa mattina tutto il sud del Paese. Sono migliaia i civili in fuga verso nord per cercare riparo nelle zone fuori il raggio d’azione dei missili di Tel Aviv. La guerra è ormai anche nelle aree dei civili, con una escalation che ha coinvolto i villaggi e le città a sud di Beirut. Il Libano ha deciso di chiudere per due giorni le scuole nelle aree bersagliate da attacchi israeliani. Il ministero della Salute ha ordinato agli ospedali delle zone sud e est di sospendere gli interventi chirurgici non urgenti per poter curare i feriti. Intanto anche in Galilea a sud di Haifa, suonano le sirene per un attacco sferrato da Beirut. L'Idf, l’esercito israeliano, ha fatto sapere che sono stati attaccati oltre 300 obiettivi di Hezbollah in territorio libanese e ha annunciato attacchi 'su larga scala' nella valle della Bekaa. La milizia sciita ha detto di aver colpito tre obiettivi nel nord di Israele
LE REAZIONI
Il primo ministro libanese ha dichiarato che l’esecutivo è determinato “a porre fine al conflitto” con Israele. “Stiamo lavorando a una soluzione, per evitare di cadere nell’ignoto”. Ha, inoltre, chiesto alle forze internazionali di “fare pressioni su Israele” per fermare i bombardamenti. Di contro, l’Iran ha messo in guardia dalle “conseguenze pericolose della nuova avventura sionista”. Il giornale Haaretz riporta, invece le dichiarazioni di un funzionario militare israeliano secondo cui Tel Aviv si sta concentrando su operazioni aeree e “non ha attualmente piani per un’operazione via terra”, smentendo le notizie circolate questa mattina. Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha ribadito “l’urgenza di trovare un percorso per una soluzione diplomatica che permetta ai residenti su entrambi i lati del confine di tornare alle loro case il più rapidamente possibile” e in massima sicurezza. Ha avvertito che ciò sarà possibile solo sulla base di un accordo per il cessate-il-fuoco a Gaza, che preveda anche il ritorno a casa degli ostaggi detenuti ancora da Hamas. In chiusura, ha lanciato un monito all’Iran, sostenendo che gli Stati Uniti “restano pronti a proteggere le forze e il personale americano e determinati a dissuadere qualsiasi attore regionale dallo sfruttare la situazione o dall’espandere il conflitto”.
NETANIAHU
Il premier israeliano ha dichiarato nel corso di un incontro con il ministro della Difesa del suo Governo, Yoav Gallant, che seguiranno giorni difficili, il cui obiettivo è cambiare gli equilibri di forza nel nord “ho promesso che lo avremmo fatto e lo stiamo facendo” ha detto il primo ministro. Nel frattempo il canale 12 riferisce che “i test del Dna sui cadaveri non corrispondono a quello di Sinwar”. Il riferimento è alla recente azione dell’Idf che ha portato fuori dalla Striscia diversi corpi che sono stati analizzati per verificare se uno di questi appartenesse al leader di Hamas Yahya Sinwar, ricercato numero uno da Tel Aviv. I riscontri sono stati negativi. La ricerca e la guerra continuano.