400 milioni di franchi, nelle disponibilità degli eredi di Hosni Mubarak , sono ancora in Svizzera

400 milioni di franchi, nelle disponibilità degli eredi di Hosni Mubarak , sono ancora in Svizzera

400 milioni di franchi, nelle disponibilità degli eredi di Hosni Mubarak , sono ancora in Svizzera


Il governo svizzero è impegnato in trattative per riconsegnare il denaro che Mubarak aveva accumulato, in passato 32 milioni di franchi erano già tornati in Egitto


Quella di Hosni Mubarak è stata una storia non dissimile da quella di altri dittatori di paesi arabi, per anni unici depositari della vita e della morte dei loro cittadini, come Gheddafi e Saddam Hussein. Tutti potenti, a loro modo filo americani, almeno a tratti, secondo opportunità, capaci di accumulare enormi ricchezze all’estero. E tutti deposti in maniera violenta. Travolti dalla primavera araba del 2011 Mubarak e Gheddafi, con altri leader dell’area, come il capo di stato tunisino, dove tutto cominciò, Ben Ali. Saddam Hussein fu giustiziato nel 2006, era stato deposto e imprigionato nel 2003 durante la seconda guerra del golfo, con l’invasione da parte degli Stati Uniti. Dopo i tesori di Gheddafi, noti e meno noti, il leader libico per qualche tempo è stato anche detentore di azioni della Fiat, e quelli di Saddam Hussein, vengono alla piena luce anche quelli di Hosni Mubarak.


400 milioni di franchi ancora bloccati in Svizzera

Sono passati dieci anni dalla caduta di Hosni Mubarak, e nelle casse di aziende bancarie svizzere ci sono ancora circa 400 milioni di franchi svizzeri, in Euro circa 370 milioni. Lo ha indicato la procura federale all'agenzia stampa Keystone-Ats, precisando che nei confronti di cinque persone, tra cui i due figli dell'ex presidente egiziano, nonché di una persona ignota sono ancora pendenti procedimenti per associazione criminale e riciclaggio di denaro. Con lo scoppiare delle proteste della primavera araba  il governo svizzero aveva immediatamente reagito e ordinato a titolo preventivo il congelamento dei beni riconducibili al presidente egiziano destituito, nonché ad alcune persone a lui strettamente legate, per parentela o per questioni politiche.


Solo in Svizzera Mubarak aveva accumulato oltre 700 milioni di franchi, circa 650 milioni di euro

Il governo svizzero era subito intervenuto, con una serie di accordi di conciliazione. Dal 2011 il Ministero pubblico della Confederazione (Mpc) ha avviato inchieste per riciclaggio di denaro nonché sostegno o partecipazione a un'organizzazione criminale nei confronti di 14 sospetti. 140 i conti bancari esaminati, con beni bloccati per un centinaio di soggetti, persone fisiche e giuridiche .Nel febbraio 2018, la Svizzera ha spedito 32 milioni di franchi all'Egitto. Questo denaro inizialmente apparteneva ad Ahmed Ezz, magnate dell'acciaio e segretario del disciolto partito di Mubarak. La restituzione  è stata resa possibile per un accordo di riconciliazione tra il governo egiziano e lo stesso Ezz.


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