5 Maggio, nel 1821 moriva Napoleone in esilio a Sant'Elena

5 Maggio, nel 1821 moriva Napoleone in esilio a Sant'Elena

5 Maggio, nel 1821 moriva Napoleone in esilio a Sant'Elena


05 maggio 2019, ore 20:00

Alessandro Manzoni scelse di commemorare l'evento con la poesia che sarebbe rimasta celebre nella storia della letteratura italiana

Ei fu, siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore, orba di tanto spiro. Chiunque abbia calcato i banchi di scuola in Italia avrà sicuramente imparato a memoria questi versi che nel 1821 lo scrittore milanese Alessandro Manzoni scelse di rendere eterni per celebrare degnamente la morte a Sant'Elena dell'ormai decaduto imperatore dei Francesi Napoleone Bonaparte. Il condottiero, protagonista della scena politica europea per più di quindici anni, si trovava in esilio nell'isola in mezzo all'Oceano Atlantico dopo essere stato sconfitto. Sono trascorsi 198 anni eppure i versi che descrivono gli ultimi respiri di Napoleone sono ancora nella memoria degli studenti italiani, come anche in chi non è più sui libri da un pezzo. La morte solitaria del generale francese segnò uno spartiacque nella storia europea, dopo che gli avversari europei, tra cui Prussia, Russia, Gran Bretagna, Austria e Regno di Sardegna, decisero di unire le forze per sconfiggere la Francia. Bonaparte infatti era fuggito dall'Isola d'Elba, sulla quale era stato precedentemente esiliato in seguito alla nota sconfitta di Waterloo, per tentare un ultimo disperato attacco che avrebbe poi invece sancito la fine della sua impresa militare di conquista.


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