7 ottobre, Di Segni: “Non difendiamo gli ebrei, ma la democrazia; Meloni: “No all’antisemitismo dilagante”

7 ottobre, Di Segni: “Non difendiamo gli ebrei, ma la democrazia; Meloni: “No all’antisemitismo dilagante”

7 ottobre, Di Segni: “Non difendiamo gli ebrei, ma la democrazia; Meloni: “No all’antisemitismo dilagante”   Photo Credit: Agenzia Fotogramma


07 ottobre 2024, ore 16:30

Per ricordare il massacro fatto da Hamas un anno fa cerimonia al Tempio Maggiore di Roma. Tanti i ministri e i giornalisti. In prima fila, accanto alla premier, il ministro degli Interni Piantedosi, il vicepremier Salvini, il ministro della Giustizia Nordio

“Quello che è successo il sette ottobre non è per noi un episodio isolato ma la prosecuzione di una storia in forme nuove ma sempre con lo stesso significato: l'espressione di un odio cieco e insensato e che spesso ci lascia soli. Le organizzazioni internazionali che dovrebbero essere super partes si sono fatte cassa di risonanze dei più biechi pregiudizi antisemiti, usando due pesi e due misure. Deve essere chiaro che non si tratta di difendere gli ebrei, che in questi giorni devono stare attenti e guardarsi le spalle, ma la stessa democrazia, anche nei paesi più democratici, che hanno contribuito a costruire. E colgo l'occasione per esprimere gratitudine al governo che ci protegge con ogni mezzo". Così il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, in occasione della cerimonia che si è tenuta al Tempio Maggiore per ricordare il massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre.

Il premier

Alla cerimonia, svoltasi tra imponenti misure di sicurezza, è intervenuta il premier Giorgia Meloni, che in una nota ha sottolineato: "Il 7 ottobre 2023 il popolo israeliano ha vissuto una delle pagine più drammatiche della sua storia. Non dimentichiamo la disumana aggressione perpetrata un anno fa da Hamas. Abbiamo sempre negli occhi il massacro di migliaia di civili inermi, donne e bambini compresi, e il vilipendio dei loro corpi, mostrati al mondo senza alcuna pietà. Il nostro pensiero è rivolto costantemente agli ostaggi, strappati alle loro famiglie e ai loro cari, e che ancora oggi attendono di tornare a casa. Ricordare e condannare con forza ciò che è successo un anno fa non è un mero rituale, ma il presupposto di ogni azione politica che dobbiamo condurre per riportare la pace in Medio Oriente, perché la reticenza che sempre più spesso si incontra nel farlo tradisce un antisemitismo latente e dilagante che deve preoccupare tutti" afferma il premier.

Gaza

E Meloni aggiunge: "E le manifestazioni pubbliche di questi ultimi giorni lo hanno, purtroppo, confermato. In questa giornata, ribadiamo il legittimo diritto di Israele a difendersi e a vivere in sicurezza nei propri confini, ma anche la necessità che questo sia esercitato nel rispetto del diritto internazionale umanitario. Non possiamo, infatti, restare insensibili davanti all'enorme tributo di vittime civili innocenti a Gaza, vittime due volte: prima del cinismo di Hamas, che le utilizza come scudi umani, e poi delle operazioni militari israeliane. Le conseguenze dell'attacco di Hamas hanno scatenato un'escalation su base regionale che potrebbe avere esiti imprevedibili. È dovere di tutti riportare il dialogo, lavorando per arrivare ad una de-escalation. L'Italia, anche in qualità di Presidente di turno del G7, continuerà ad impegnarsi per un cessate il fuoco immediato a Gaza, per il rilascio degli ostaggi israeliani e per la stabilizzazione del confine israelo-libanese, attraverso la piena applicazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite".

I 2 Stati

"Confermiamo il nostro sostegno a tutti gli sforzi di mediazione portati avanti, e il nostro impegno per lavorare ad una soluzione politica duratura, basata sulla prospettiva dei due Stati" conclude Meloni. Oltre alle più alte cariche della Comunità ebraica, il rabbino capo Riccardo Di Segni e la presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, erano presenti esponenti politici e rappresentanti del governo. Presenti difatti i ministri Giuli, Piantedosi e Valditara. Imponenti come anticipato le misure di sicurezza nella zona del ghetto e attorno alla Sinagoga. Sulla cancellata di metallo all'ingresso della sinagoga è stata appesa la maglietta su cui è stampata l'immagine di un bambino di un anno rapito da Hamas. "Per favore aiutaci a portarli a casa vivi", è scritto sopra alla t-shirt con sotto l'hashtag "KidnappedFromIsrael".



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