28 marzo 2024, ore 14:00
Enzo Fernando Buccoliero per l'occasione ha organizzato un bus con amici, figli, nipoti e tutti i famigliari che da Taranto sono venuti a Napoli per festeggiare la sua laurea
Enzo Fernando Buccoliero. È questo il nome del neolaureato in medicina e chirurgia a ben 73 anni presso l’università della Campania Vanvitelli, in provincia di Caserta. Enzo, nonno e bisnonno, dopo 54 anni è riuscito finalmente a indossare la corona d’alloro. Il neodottore ha organizzato un pullman da Sava, il suo paese d'origine in provincia di Taranto, fino a Napoli per festeggiare con amici, nipoti, pronipoti e famiglia il conseguimento della laurea.
La sua storia
Enzo ha superato molti ostacoli in questi 54 anni: “Mio fratello si stava laureando in lettere qui a Napoli e mi ha spinto a iscrivermi a medicina. Poi sono accadute tante cose. La malattia di mia madre, che ho assistito per 18 anni, poi quella di mio padre, più breve ma altrettanto dolorosa, che esigeva cure. E poi le difficoltà economiche e il mio lavoro da agricoltore. La vita può deviare il tuo percorso, rallentarlo, ma questo non significa che non si possa egualmente raggiungere la propria meta, i propri sogni. Anche a 73 anni, come è successo oggi a me”. Prima agricoltore, poi impiegato presso gli uffici del giudice di pace e successivamente impiegato per i servizi sociali del suo comune: "I servizi sociali in qualche modo avevano a che fare con la cura delle persone perché è sempre stato quello il mio desiderio. E poi lo avevo promesso a mio padre, che me lo chiese prima di morire. Mi disse: Enzo non mollare. E io l'ho fatto".
La tesi
Enzo ha discusso nell’aula del complesso di Santa Patrizia dell’università Vanvitelli la sua tesi in malattie nervose e mentali dal titolo "Parkinson e parkinsonismi atipici (plus)". Il suo relatore Antonio Gallo, al termine della seduta di laurea, si è congratulato con il laureando: “Una storia esemplare di resilienza, nonostante le tante avversità che la vita gli ha riservato. Voleva portare a termine i suoi studi iniziati nel 1970. Nulla lo ha fatto desistere, nemmeno le sveglie alle due di notte per mettersi in autobus alle cinque del mattino, facendo sette ore di viaggio e, spesso, restando sveglio anche la notte successiva aspettando in stazione il bus del ritorno. Questo per ogni esame, incontro con i docenti o per seguire i corsi". Dopo la proclamazione, Enzo ha abbracciato i nipoti, figli del fratello che non c’è più e con il quale ha iniziato il percorso universitario. Non sono mancati gli elogi del rettore dell’ateneo, Gianfranco Nicoletti, che ha commentato: "Questa storia deve essere di esempio per tanti giovani studenti. Le difficoltà negli studi e quelle della vita sono inevitabili. Ma la tenacia e la perseveranza sono elementi necessari per raggiungere i propri obiettivi. Tutti hanno diritto agli studi e alla formazione, e l'università oggi deve essere quanto mai inclusiva e, per quanto possibile, di sostegno ai giovani e al loro futuro".