8 marzo in piazza. Se ci fermiamo noi si ferma il mondo, marea fucsia a Roma, tante bandiere per la Palestina

8 marzo in piazza. Se ci fermiamo noi si ferma il mondo, marea fucsia a Roma, tante bandiere per la Palestina

8 marzo in piazza. Se ci fermiamo noi si ferma il mondo, marea fucsia a Roma, tante bandiere per la Palestina Photo Credit: Fotogramma.it


In migliaia si sono radunate in piazza al Circo Massimo per lo sciopero generale indetto dal movimento 'Non Una di Meno'. "Scioperiamo contro la violenza patriarcale” è lo slogan sullo striscione che ha aperto il corteo

Una marea fucsia ha invaso le strade della capitale: in migliaia contro il patriarcato e i femminicidi, e per la parità di genere e di salario. “Se ci fermiamo noi si ferma il mondo”, si legge sullo striscione esposto sul camion che guida il corteo del movimento Non Una di Meno. Tra gli slogan anche la richiesta di un "cessate il fuoco su Gaza". L’aver voluto portare in piazza il tema della guerra ha infiammato la polemica. Protesta infatti l'Unione delle comunità ebraiche, la presidente Noemi di Segni accusa: è un corteo schierato che dimentica le donne stuprate e uccise il 7 ottobre. Manifestazioni non solo a Roma, le attiviste del movimento hanno organizzato un picchetto all'università di Torino e impedito agli studenti di entrare invitandoli insieme ai docenti a partecipare al corteo del pomeriggio. Nei mesi scorsi sono state diverse le iniziative organizzate nell’Ateneo contro le molestie sessuali avvenute all'interno dei dipartimenti e che sono state denunciate dalle studentesse.

A MILANO CORI E FUMOGENI

Hanno sfilato in duemila al corteo studentesco organizzato a Milano da Non una di meno e Ccs, il Coordinamento dei Collettivi Studenteschi di Milano e provincia in occasione della festa della donna che si celebra oggi. Partito da largo Cairoli, il corteo, composto da migliaia di giovani ma anche docenti e sindacati, si è mosso in direzione Porta Venezia attraversando la città dietro a due striscioni: 'Lotto tutto l'anno' e 'Contro la guerra e il patriarcato' Diversi i cartelli esposti, tra cui molti contro i femminicidi, come quello sventolato da una studentessa con la poesia dell'architetta peruviana Cristina Torres-Caceres: ''Se domani tocca a me voglio essere l'ultima''. Parole diventate virali dopo l'omicidio di Giulia Cecchettin. Non sono mancate azioni contro alcune realtà territoriali, brand di moda, catene di supermercati imbrattati con vernice rosa e persino contro il giornalista Indro Montanelli, durante il corteo, accesi anche fumogeni rosa.

LE CELEBRAZIONI IN ALTRI PAESI

Manifestazione di protesta stamani in Place de Luxembourg di una delegazione di Differenza Donna Ong contro la direttiva europea sulla violenza di genere modificata lo scorso 6 febbraio e ritenuta "da oltre cento centri antiviolenza firmatari di un appello, deludente e retrograda".  L'Assemblea dell'8 marzo (8M), che associa tutte le organizzazioni femministe, ha convocato per le 18,00 a Barcellona la manifestazione centrale delle mobilitazioni indette nelle principali città spagnole per la Giornata internazionale della Donna. Nel suo manifesto rivendicativo, l'Assemblea ha fatto appello allo "sciopero del cargiver", la cura familiare e lavorativa, e del consumo. In un Consiglio dei ministri straordinario convocato per la celebrazione della Giornata dell'8 marzo, il governo progressista spagnolo ha annunciato l'approvazione di un progetto di legge contro la tratta e per la protezione delle donne, in maggioranza straniere in situazione irregolare, che non saranno espulse, otterranno permesso di soggiorno e lavorativo provvisorio e avranno accesso a un reddito minimo vitale.


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