A Brescia nuova udienza per la riapertura del processo per la strage di Erba. Rosa e Olindo in aula
A Brescia nuova udienza per la riapertura del processo per la strage di Erba. Rosa e Olindo in aula
16 aprile 2024, ore 10:53 , agg. alle 14:58
I due coniugi sono stati condannati all'ergastolo per l'omicidio di quattro persone, tra cui un bambino piccolo. Avevano confessato e contro di loro c'è la testimonianza dell'unico sopravvissuto. Ma ora hanno ritrattato e si proclamano innocenti
PROCESSO MEDIATICO
Stamattina c’erano decine di persone in coda davanti al tribunale di Brescia per assistere all’udienza in cui si chiederà la revisione del processo a Rosa Bazzi e Olindo Romano, condannati all’ergastolo per la strage di Erba, avvenuta l’11 dicembre del 2010 e in cui vennero uccise quattro persone, tra cui un bambino di soli due anni. C’è grande curiosità intorno a questo che è diventato un caso anche mediatico. Le sentenze emesse fin qui sono basate su prove e confessioni dei due imputati, che poi però hanno deciso di ritrattare.
NUOVE PRESUNTE PROVE
I loro avvocati hanno annunciato che presenteranno presunte nuove prove che scagionerebbero i loro assistiti e sostengono che le confessioni siano state indotte dagli inquirenti. Secondo i legali si tratta di confessioni che furono indotte in quanto Olindo Romano e Rosa Bazzi, vicino di casa delle vittime, non erano in condizioni mentali da sostenere in interrogatorio come stabilito da consulenti della difesa negli elaborati allegati all'istanza di revisione. I legali vorrebbero anche sentire un tunisino il quale ipotizza che il massacro sia accaduto nell'ambito di un regolamento di conti nello spaccio di droga.
TESTIMONIANZE PROVE E CONFESSIONI
Sulla stessa linea la richiesta di revisione presentata dal sostituto pg di Milano Cuno Tarfusser "in modo irrituale e senza averne titolo" come sostenuto dal pg di Brescia Guido Rispoli e dall'avvocato dello Stato Domenico Chiaro secondo i quali, invece, a carico della coppia esiste "una cascata di prove". L'accusa ha chiesto siano dichiarate inammissibili tutte le istanze compresa quella del tutore di Olindo e Rosa, l'avvocato Diego Soddu.
LA VERSIONE DI AZOUZ
In aula, la scorsa udienza, oltre ai coniugi, che hanno chiesto di non essere ripresi, c'era anche Azouz Marzouk, marito di Raffaella Castagna e padre del piccolo Youssef, uccisi nella strage. L'uomo sostiene che i coniugi Romano siano innocenti e che si debba indagare altrove. Per le modalità con cui furono uccise le vittime, a colpi di spranga e a coltellate, il tunisino aveva parlato di "killer ", di "gente che sa uccidere.
VERITA' SCRITTA DALLE SENTENZE
Il legale della famiglia Castagna ha affermato che la verità è stata scritta nei precedenti processi che hanno portato alla condanna di Rosa e Olindo. I suoi assistiti vorrebbero solo "tornare alla normalità e vedere riaffermata la verità". Lo ha detto l'avvocato Massimo Campa, che difende i fratelli Pietro e Giuseppe che nella strage di Erba del 2006 persero mamma, sorella e nipote. Azouz, che sostiene l'innocenza dei coniugi Romano? "Di Azouz abbiamo già detto e l'abbiamo perseguito", ha detto l'avvocato al suo arrivo a Brescia. Per loro "sarebbe un dolore essere qui. Vorrebbero solo vedere riaffermata la verità e conservare un bel ricordo di chi non c'è più ", ha concluso.
ROSA E OLINDO IN AULA
Olindo Romano e Rosa Bazzi sono presenti in aula a Brescia per assistere anche alla seconda udienza, dopo quella dell'1 marzo scorso, per discutere l'istanza di revisione del processo per la strage di Erba del 2006 che si è concluso con la condanna per entrambi all'ergastolo. I loro legali hanno attaccato la testimonianza di Mario Frigerio, sopravvissuto all’eccidio poi morto anni dopo. Rivelò di aver visto Rosa e Olindo mentre compivano la strage nella casa di via Diaz a Erba