31 marzo 2021, ore 17:00
È il bambino più leggero mai operato con questa tecnica
Un intervento eccezionale
A Milano è stato eseguito un intervento eccezionale. È stato operato un neonato che pesa solo 1 chilo e 100 grammi. Si tratta di un neonato prematuro a cui è stata corretta un'anomalia cardiaca congenita attraverso un catetere miniaturizzato. Il piccolo è il paziente più leggero mai operato in Italia con questa tecnica, che ha permesso di evitare un'operazione a torace aperto. L'intervento è stato eseguito dai medici dell'ospedale Niguarda di Milano, che hanno lavorato in collaborazione con quelli del Policlinico del capoluogo lombardo.
Una tecnica sofisticata
Per l'intervento è stata utilizzata una tecnica molto sofisticata. I medici hanno effettuato la chiusura percutanea del dotto arterioso di Botallo sul cuore. Il dotto di Botallo è un vaso arterioso che spesso, quando i neonati sono prematuri, non si chiude spontaneamente. La cura generalmente prevede una terapia farmacologica ma, nel caso questa non funzioni, serve l'intervento cardiochirurgico. Al Niguarda di Milano, è stato utilizzato un nuovo strumento che ha raggiunto l'arteria polmonare e il dotto tramite un catetere sottilissimo del diametro di uno spaghetto, inserito con una puntura dalla vena femorale. "Una volta in sede, dal catetere è stato rilasciato un dispositivo auto-espandibile che è andato a tappare il dotto arterioso aperto - ha spiegato il cardiologo Giuseppe Annoni - Dopo la nascita di solito, il dotto di Botallo si chiude ma se ciò non avviene possono insorgere complicazioni cardiache".
Già otto i neonati trattati
Due anni fa, l'ospedale di Niguarda è stato il primo centro in Italia a introdurre questa nuova metodica, utilizzata solo in pochi presidi al mondo. Fino a oggi sono otto i neonati trattati, arrivati da diverse terapie intensive neonatali lombarde. L'operazione eseguita a Milano non ha presentato problemi e, già dal giorno dopo, il piccolo è tornato alla Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico per proseguire le sue cure. "Il bimbo ora sta bene - ha dichiarato Fabio Mosca, direttore della Terapia intensiva neonatale del Policlinico - e anche se lo attende ancora un lungo percorso, possiamo senz'altro dire che il peggio è passato".