A Natale puoi, una storia davvero speciale
07 dicembre 2017, ore 11:20
Il significato reale di sostegno e solidarietà con Riserva Indiana
Abito in una specie di comune allargata, una sorta di terra franca lontana dall’assordante rumore della metropoli che si muove con il suo ritmo affannoso e frenetico (spesso insensato). Un “non luogo” in cui esistono regole non scritte, ma che si rispettano come un codice d’onore. La prima è il sostegno (solidarietà è una parola che mi fa orrore perché dietro ad essa si celano spesso interessi macchinosi e pelosi).
Il nuovo inquilino è un uomo che aveva fatto della strada la sua casa. Ora si sta reinserendo nella società, anche se in tutta sincerità non so quanto questo scelta possa essere considerata migliore della sua vita precedente. Ma ci sta provando. Si è dotato persino di un cellulare. E in casa ha il riscaldamento e l’occorrente per poter condurre una vita dignitosa. Di recente, sui gradini di una chiesa che frequenta, ha trovato dentro uno scatolone un cucciolo di cane. Come nelle fiabe se n’è innamorato all’istante e ha deciso di tenerlo con sè. È una femmina di pochi mesi, l’ha chiamata Scheggia e io già l’adoro (Drugo, il mio burbero meticcio di sette anni, un po’ meno perché i cuccioli, per i cani adulti, sono una rottura di scatole).
Antonio fa lavori saltuari e per questo ha bisogno di una mano, anche se non l’ha chiesta espressamente. Attraverso Facebook (per una volta un social fa il suo dovere) una delle più sensibili abitanti del “non luogo” ha portato alla luce la sua storia e la richiesta di un contributo da parte di tutti per la piccola Scheggia. Già stamattina sono arrivate le scorte di cibo e la prossima settimana l’amorevole zia di Drugo, donna Serena, che nel suo rifugio, Progetto Aquila, ospita centinaia di anime canine, la prossima settimana provvederà alle vaccinazioni. Piccola Scheggia, non sai quanto sei stata fortunata a capitare in questo non convenzionale e bislacco angolo milanese, dove chi è solo qui non lo è più.
Riserva Indiana
Antonio fa lavori saltuari e per questo ha bisogno di una mano, anche se non l’ha chiesta espressamente. Attraverso Facebook (per una volta un social fa il suo dovere) una delle più sensibili abitanti del “non luogo” ha portato alla luce la sua storia e la richiesta di un contributo da parte di tutti per la piccola Scheggia. Già stamattina sono arrivate le scorte di cibo e la prossima settimana l’amorevole zia di Drugo, donna Serena, che nel suo rifugio, Progetto Aquila, ospita centinaia di anime canine, la prossima settimana provvederà alle vaccinazioni. Piccola Scheggia, non sai quanto sei stata fortunata a capitare in questo non convenzionale e bislacco angolo milanese, dove chi è solo qui non lo è più.
Riserva Indiana