25 dicembre 2022, ore 08:00
Quali sono le differenze tra Panettone o Pandoro, i dolci tipici delle feste di Natale apprezzati anche all'estero
A Natale è un classico: festeggiare e brindare con una bella fetta di panettone o con il pandoro. Due dolci che occupano una fetta consistente di mercato in Italia e che si trovano sulle tavole di tutti gli italiani nel periodo delle feste. Ma quali sono le differenze tra pandoro e panettone? Due dolci, vanto della pasticceria italiane apprezzati anche oltre confine. Ad esempio in Francia, Gran Bretagna e Germania. Ma anche negli Stati Uniti questi due dolci sono diventati un paese importatore di panettoni e pandori.
La differenza tra i due dolci
Pandoro e Panettone, ma qual è la differenza tra i due dolci, partendo dall’impasto che è più o meno simile? La prima differenza è il metodo di lavorazione. Poi il panettone, tipico di Milano, è impreziosito da uvetta e canditi, anche se negli ultimi decenni non mancano varianti al cioccolato, alle creme, e chi più ne ha più ne metta. Ha una forma tonda. Il pandoro tradizionale veronese, invece, viene preparato con una base di lievito madre e lievito di birra, aggiungendo solo uova, burro, vaniglia e zucchero a velo. Il pandoro ha forma a stella.
Dove nascono panettone e pandoro
Secondo una leggenda il Panettone nasce a Milano, nella corte degli Sforza e la sua invenzione sarebbe da ricondurre ad uno “sguattero” della cucina di Ludovico il Moro, che rimedia ad un errore del capocuoco degli Sforza che era riuscito nell’intento di bruciare il dolce di Natale. Toni, questo il nome dell’umile aiutante di cucina, decide di sacrificare il lievito madre che aveva messo da parte per festeggiare il suo Natale, impastandolo a più riprese, aggiungendo farina, uova, zucchero, uvetta e canditi. Il successo fu strepitoso e Ludovico il Moro lo volle chiamare “Pan del Toni” in onore al suo inventore. Ma anche la Sicilia vanta di aver creato il Panettone. Il Pandoro ha invece un’origine certa. È nato a Verona dall’idea di Domenico Melegatti che il 14 ottobre 1884 presentò il brevetto di un dolce natalizio al Ministero dell’Agricoltura e del Commercio del Regno d’Italia. Menegatti si ispirò ad una antica tradizione veronese legata alle donne dei villaggi che si riunivano per impastare il “Levà” un dolce lievitato ricoperto di granella di zucchero e mandorle. L’imprenditore eliminò la copertura e portò una variante alla ricetta. La forma è invece un’idea di Angelo Dall’Oca Bianca, un pittore veronese che disegnò lo stampo: una piramide tronca a otto punte.