A Roma i funerali di Michela Murgia. Saviano: ci ha protetto tutti fino alla fine
12 agosto 2023, ore 19:30
L’addio tra lacrime e applausi. In chiesa niente fiori recisi per volontà della scrittrice, stroncata da un tumore a 51 anni
E stato salutato da un lungo applauso e dalla canzone Bella Ciao intonata dalla folla, raccolta nella piazza, il feretro di Michela Murgia al termine delle esequie che si sono svolte a Roma. La bara è stata portata a spalla da alcuni componenti della famiglia allargata della scrittrice sarda e dall'amico Roberto Saviano che ha preso la parola durante la cerimonia funebre, celebrata da don Walter Insero. Michela Murgia paladina dei diritti, stroncata da un tumore all’età di 51 anni, non voleva fiori recisi in chiesa. Per questo è stata mandata indietro la corona di fiori inviata dal Campidoglio. Vicino alla bara un unico cuscino composto da fiori di carciofo, limoni, peperoncino e mirto. Tanta gente comune ma anche volti noti ai funerali che si sono tenuti nel primo pomeriggio nella Chiesa degli Artisti. Presente tra gli altri la segretaria del Pd Elly Schlein.
Commozione e gratitudine nella parole di Roberto Saviano
"Sono le parole più difficili della mia vita. Per Michela la condivisione era il senso di tutto. Quando le cose non andavano lei ti diceva: 'non stare solo, vieni qui'. Le scelte di Michela possono essere sintetizzate in: non essere soli, non lasciare soli. Michela ha protetto tutti fino alla fine, anche nei momenti dolorosissimi della fine. Lei è stata abile a non far sentire il dolore delle sue scelte di lotta. Ci siamo conosciuti e uniti non per quello che abbiamo fatto, ma per quello che ci hanno fatto. In questo Paese è stato possibile che si considerasse una scrittrice, intellettuale attivista come una nemica politica. Michela ha voluto stare accanto a me nei processi che mi hanno riguardato. Voglio darle tutta la mia gratitudine: durante la notte e i pomeriggi difficili, Michela c'era. 'Abbi fiducia in chi ci legge e capisce', diceva. Quelli che hanno fatto davvero del male a Michela sono quelli che avevano un piede qui e un piede lì, quelli che stavano a metà per convenienza. Sono loro ad aver reso la sua vita difficilissima. Michela sceglieva, perché il silenzio di fronte all'orrore l'avrebbe resa infelice. Scegliere è l'unica cosa che la faceva sentire in asse con sé stessa". Così Roberto Saviano ha ricordato Michela Murgia al termine della cerimonia religiosa nella Chiesa degli Artisti.
L'omelia di don Walter Insero: è in viaggio verso il Padre
"Abbiamo scelto questa pagina dal Vangelo di San Giovanni con Michela. Gesù è simboleggiato con la porta, cioè la soglia, quel luogo di passaggio che permette di attraversare lo spazio e andare oltre. Lei è nell'oltre, la sua anima è in viaggio verso il Padre non verso il nulla. Ha fatto tante battaglie e ha conservato le fede. Ci ha lasciato questa testimonianza: è possibile amare nel dolore, salutare tutti e riconciliarsi con tutti". Così don Walter Insero, rettore della Basilica Santa Maria in Montesanto, durante l'omelia.