A Sant'Angelo Lodigiano i funerali di Giovanna Pedretti, "qui per lei, non per i media"
A Sant'Angelo Lodigiano i funerali di Giovanna Pedretti, "qui per lei, non per i media" Photo Credit: agenziafotogramma.it
22 gennaio 2024, ore 13:02 , agg. alle 13:39
Nel corso della sua omelia don Enzo Raimondi ha toccato numerosi aspetti della vicenda mediatica che ha colpito la ristoratrice
La comunità di Sant’Angelo Lodigiano si è raccolta per l’ultimo saluto a Giovanna Pedretti. Circa mille persone alla cerimonia, a riempire la basilica del paese e ad attendere sul sagrato. Qualche giornalista e lo striscione che già era apparso negli scorsi giorni fuori dalla casa della ristoratrice il cui corpo è stato trovato domenica 14 gennaio scorso nelle acque del fiume Lambro: “Stampa e tv, rispettate la famiglia”. Nel corso dell’omelia, don Enzo Raimondi ha parlato del giudizio divino e di quello umano “di chi parla senza sapere e senza conoscere, dei leoni da tastiera e di chi costruisce dal giorno alla notte castelli di carta pesanti come macigni”.
Le esequie
Nelle scorse ore la famiglia di Giovanna Pedretti aveva chiesto di non portare fiori o corone. Piuttosto, di fare donazioni a due associazioni di volontariato o a una casa di riposo di Sant’Angelo Lodigiano. Circa mille persone hanno preso parte alle esequie all’interno della basilica del paese in provincia di Lodi. A celebrare la funzione don Enzo Raimondi, insieme a tutti i parroci del paese, che all'arrivo della salma ha parlato ai presenti: “Non è il clamore mediatico che ci riunisce qui ma l'amicizia con Giovanna e la vicinanza ai familiari. Siamo qui per lei”.
L’omelia
Ha parlato di giudizio, don Enzo Raimondi. Il giudizio divino e quello umano, quello “di chi parla senza sapere e senza conoscere”, quello di chi costruisce “dal giorno alla notte castelli di carta pesanti come macigni per soddisfare i pruriti di chi brama la narrazione delle disgrazie altrui”. Poi due immagini: da una parte "la famiglia che vuole silenzio", dall'altra "l'invadenza e il diritto sbandierato di informazione che però non ha fatto vacillare chi ha conosciuto Giovanna e che non dubita della sua onestà". E poi la riflessione sul potere, quello distruttivo che possono avere certe parole e quello di media e social, che, senza controllo, "può ritorcersi contro la nostra stessa umanità".
Le indagini
A poco più di una settimana dal ritrovamento del corpo, dopo l'autopsia sulla salma di Giovanna Pedretti proseguono le indagini della Procura di Lodi per istigazione al suicidio. Le indagini dovranno accertare anche l'origine della recensione da cui la vicenda è partita. Lo stesso ha deciso di fare la famiglia della vittima, che tramite il suo legale ha preso in carico un consulente informatico.