Abolire i voti del primo quadrimestre nella scuola, a Piacenza e Bologna è in corso la sperimentazione
Abolire i voti del primo quadrimestre nella scuola, a Piacenza e Bologna è in corso la sperimentazione Photo Credit: foto agenzia fotogramma.it
05 ottobre 2023, ore 15:12 , agg. alle 16:20
Nessun voto agli studenti alla fine del primo quadrimestre, l’esperimento coinvolge alcune scuole medie, licei e istituti professionali delle province di Piacenza e Bologna
Scuola non stop da settembre a giugno senza più alcun voto di fine quadrimestre o trimestre alle scuole medie, nei licei e negli istituti professionali. Non è il sogno di ogni studente, ma una sperimentazione che è partita in alcuni istituti delle province di Piacenza e Bologna. Secondo quanto riporta il corriere della Sera, che ha intervistato il preside del polo scolastico Volta di Piacenza, studenti e insegnanti sono alle prese con almeno 120 voti l’anno, tra interrogazioni e verifiche. Sulla scia della “scuola senza voti” questi dirigenti stanno provando a immaginare una scuola diversa, che tolga stress ai ragazzi, senza trasformare la valutazione in giudizio.
Come funziona la scuola non stop
La sperimentazione che parte negli istituti scolastici di Bologna e Piacenza sulla carta sembra semplice, ovvero valutare solo a fine anno il percorso didattico dello studente. Se questi ha raggiunge determinati livelli passa alla classe successiva. Eliminando tutte le fasi intermedie. La sperimentazione però non è l’alibi per lo studente di non fare nulla per tutto l’anno, l’insegnante valuterà giorno dopo giorno il suo stato di apprendimento, osserverà quotidianamente l’approccio con lo strumento del sapere e il suo contributo alla discussione collettiva. E naturalmente, valutare le sue potenzialità e i suoi limiti.
Un esperimento che si sta allargando
L’esperimento di una scuola non stop con giudizio solo alla fine del percorso annuale è partito con due classi del liceo quadriennale della transizione ecologica e digitale, che è stato allargato, in un secondo momento a dieci classi dell’istituto professionale e che ha convinto anche la rettrice del liceo Malpighi di Bologna, Elena Ugolini, che ha sposato la causa. Nell’istituto bolognese tutte le classi seguiranno il nuovo modello, dopo un confronto con gli organi collegiali e i genitori.