29 ottobre 2018, ore 18:00
Il sindaco Brugnaro dice, ecco a cosa serve il Mose
Una giornata con il fiato sospeso per Venezia, in balia dell'acqua alta, che ha fermato la sua corsa solo nel pomeriggio, a 156 centimetri sul medio mare. La superficie finita sott'acqua e' stata del 75%. Una misura ragguardevole, che non si registrava da 10 anni (stesso picco nel dicembre 2008), e che ha fatto temere l''infarto' della citta' dei Dogi. Venezia non ha mai dimenticato l''acqua granda' del novembre 1966, quando il mare entro' in laguna sfiorando i 2 metri di sovralzo. Oggi non e' stato record, ma la previsione del centro maree si era spinta fino a 160 centimetri (sarebbe stata la terza di sempre), poi rimasta a 156; ma l'impressione e' che con queste misure Venezia non abbia scampo. Si e' fermato tutto, i veneziano hanno il picco di massima, mentre i turisti con stivaloni improvvisati in nylon lasciavano Piazza San Marco - chiusa per sicurezza dalla Polizia municipale - e vagavano senza meta nelle Mercerie. Poco prima della 'punta' di marea l'Actv ha fermato il servizio di navigazione, e gli ultimi vaporetti hanno fatto la spola per recuperare le persone rimaste negli imbarcaderi. Anche gli agenti della Questura si sono mobilitati con vigili e carabinieri, portando in salvo a braccia alcuni visitatori, tra cui anche bambini, rimasti bloccati lungo la Riva dei Giardinetti reali. "Vorrei chiedere a qualcuno se ha capito a cosa serve il Mose. Il Mose serve esattamente per queste situazioni qua" ha twittato il sindaco, Luigi Brugnaro, rimasto a lungo in Piazza San Marco per monitorare la situazione. Il sistema di dighe mobili non e' ancora terminato, e fra un rinvio e l'altro si parla adesso dell'entrata in funzione nel 2021.