Addio a David Lynch. Il regista visionario di tante pellicole cult, da Mulholland Drive a Twin Peaks
Addio a David Lynch. Il regista visionario di tante pellicole cult, da Mulholland Drive a Twin Peaks Photo Credit: Fotogramma.it
16 gennaio 2025, ore 22:24
Il grande regista era affetto da un gravissimo enfisema. Tre volte candidato agli Oscar (più un Oscar alla carriera nel 2019), Lynch aveva anche vinto il premio per la miglior regia a Cannes
Un grande regista, un genio visionario, padre di indimenticabili capolavori. E’ così che viene descritto in queste ore David Lynch, che si è spento oggi all'età di 78 anni. Con Mulholland Drive del 2001, una lettera d'amore avvelenata a Hollywood, aveva vinto il premio per la miglior regia a Cannes. Negli anni Novanta era tornato alla ribalta per Twin Peaks, la serie rivoluzionaria che ha ridefinito il genere televisivo. Tre volte candidato agli Oscar (più un Oscar alla carriera nel 2019), Lynch negli anni '80 aveva avuto con Isabella Rossellini una relazione sentimentale con risvolti professionali: lei aveva recitato in uno dei suoi film più celebri, il thriller psicologico Velluto Blu del 1986. Fumatore incallito, Lynch aveva annunciato la scorsa estate di avere l'enfisema e che non avrebbe più potuto lasciare casa per dirigere nuovi film. Oggi la notizia che ha spezzato il cuore di tanti cinefili.
L'ADDIO SUI SOCIAL
La notizia della scomparsa di Lynch, nel giro di poco, ha fatto il giro del mondo. Il ricordo e l’omaggio al regista sono rimasti in trend topic su X. Dalle sue foto ai frame di alcuni dei suoi film cult come Mulholland Drive e Twin Peaks. Un tributo commosso è arrivato da Steven Spielberg che lo aveva diretto in the Fabelmans, nel piccolo ma significativo ruolo di John Ford, Spielberg ne ha evocato non solo i film più famosi ma anche "la voce unica e originale". Era uno dei miei eroi, e aveva la parte di uno dei miei eroi, ha concluso il papà di E.T.
Ron Howard ha ricordato Lynch come "un uomo gentile e senza paura che seguiva il cuore e l'anima e che ha dimostrato come la sperimentazione radicale potesse produrre un cinema indimenticabile". La nostra Carolina Crescentini ha scritto sui social “David Lynch mi ha cambiato la vita e la visione. Buon viaggio maestro. Sarai sempre, sempre nei miei sogni e nei miei incubi”.
IL CORDOGLIO DELLA BIENNALE E DEGLI UFFIZI
La Biennale di Venezia ricorda David Lynch già 'Leone d'oro alla carriera' nel 2006 e si dice “fiera di avergli attribuito nel 2006 il Leone d'oro alla carriera della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, la cui consegna è stata accompagnata dalla proiezione del suo ultimo capolavoro 'Inland Empire'”. Le Gallerie degli Uffizi ricordano il regista "Pittore, regista, sceneggiatore, produttore, montatore, scenografo, progettista del suono, attore, musicista, cantante, scrittore. Questo era David Lynch, artista dall'ingegno poliforme e oscuro, dai talenti impossibili, dalle visioni infinite. Tutto e molto di più, in una persona sola" si legge nel post sui social dove è una citazione di David Lynch a chiudere “Il mio film è composto della materia di cui sono fatti gli incubi. Io ho paura di molte cose, ma soprattutto delle bocche e dei denti degli uomini...”.