Protagonista di commedie di successo dolceamare, figlie della stagione dei “malincomici”. Ma anche regista, anche cantante. Francesco Nuti si è spento a Roma questa mattina, a 68 anni, dopo una lunga malattia. A comunicarlo in una nota la figlia Ginevra. Data e luogo dei funerali non sono ancora stati resi noti.
I GIANCATTIVI E IL SUCCESSO
La cadenza marcatamente toscana, l’accento della sua Prato, Francesco Nuti inizia a recitare giovanissimo, scrivendo da subito i suoi testi. Una verve comica che non passa inosservata. È la fine degli anni Settanta quando viene notato da Alessandro Benvenuti ed Athina Cenci, che lo vogliono con loro come terzo dei “
Giancattivi”, il nome con cui erano già attivi come cabarettisti. Il successo è grandissimo nella tv sperimentale di quel periodo, con la RAI che provava a portare un vento di rinnovamento sulle sue reti. E un programma su tutti sarà vera e propria fucina di talenti,
“Non Stop”. Lì Nuti può esprimersi insieme a tanti colleghi straordinari, che danno nuova linfa alla commedia italiana. Tra questi, Carlo Verdone e Massimo Troisi.
IL NUTI REGISTA
Nel 1981 per i Giancattivi arriva anche l'esordio cinematografico con "
Ad ovest di Paperino". L'anno dopo l'inizio della carriera di Nuti da solista, con la collaborazione con il regista Maurizio Ponzi in ben tre film: "
Madonna, che silenzio c'è stasera", "Io, Chiara e lo Scuro" - per cui vince anche il David di Donatello ed il Nastro d'argento come migliore attore protagonista
- e
"Son contento", sono un vero e proprio successo di pubblico. Nel 1985 la svolta, l'inizio della carriera da regista con
"Casablanca Casablanca". Poi è la volta di film come
"Tutta colpa del Paradiso" con Ornella Nuti, di
"Willy Signori e vengo da lontano" con Isabella Ferrari. Nello stesso periodo partecipa anche, due volte, al Festival di Sanremo. Prima con "
Sarà per te", poi incisa anche da Mina, poi in duetto con Mietta sulle note di "
Lasciamoci respirare". Ma la fine degli anni Novanta segna l'inizio di una parabola discendente per Nuti, su cui pesa anche la depressione. Una seconda parte della vita dell'attore segnata anche da un incidente domestico nel 2006, che lo costringerà, dopo il coma, senza voce e sulla sedia a rotelle.