Addio a Gianni Minà, fino alle 19 aperta la camera ardente in Campidoglio
29 marzo 2023, ore 16:00
I funerali del giornalista, morto ieri all'età di 84 anni, si svolgeranno in forma privata
Corone di fiori, una maglia del Torino calcio adagiata sul feretro e dietro la bara e una grande fotografia di Gianni Minà in bianco e nero scattata due anni fa nel suo studio. In Campidoglio da questa mattina in tanti hanno ha reso omaggio al celebre giornalista morto lunedì sera nella capitale, nella clinica Villa del Rosario, all’età di 84 anni. E’ stato protagonista e testimone di pagine fondamentali della storia del 900, ha dichiarato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che ha accolto la salma. Generoso di natura ed entusiasta, così l'attore Ricky Tognazzi ha ricordato l'amico. Amava il bello negli altri e ogni volta che poteva aiutava qualcuno, tutto il mondo si fidava di lui, da Fidel Castro a Maradona, dai cantanti ai partigiani, perfino umili soubrette come me. Queste le parole di Alba Parietti. Avevamo molte idee in comune tra cui la passione per il Torino Calcio, ha detto l'ex magistrato Gian Carlo Caselli. Abbiamo già dei progetti per valorizzare il lavoro di Gianni Minà, ha assicurato l'amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, uscendo dal Campidoglio, A salutare Minà anche numerosi membri dell'Anpi, tra cui il Presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo. Tra le sue qualità, c'era la grande la capacità di arrivare in maniera diretta anche ai più grandi del nostro secolo e mantenere la schiena dritta, sempre e comunque. In questo modo si è epresso Sigfrido Ranucci, anima di Report di Rai3. La camera ardente allestita nella Sala della Protomoteca resterà aperta fino alle 19. I funerali di Gianni Minà si svolgeranno in forma privata.
Vauro, io e Gino Strada facevamo degli scherzi a Gianni Minà
Vauro ha raccontato un episodio che lega Minà a Gino Strada. Eravamo a un incontro di Emergency, Gianni aveva mal di stomaco e Gino serissimo gli disse che doveva fare 30 flessioni e lui le fece, ha ricordato il vignettista. Io e Gino gli facevamo spesso degli scherzi, ha aggiunto Vauro, c'era allegria, quello che si è perso in questo paese è l'allegria, ormai viviamo in un mondo cupo e anestetizzato.