Addio a Gianni Minà, morto ad 84 dopo una breve malattia cardiaca
28 marzo 2023, ore 08:00 , agg. alle 12:45
Il giornalista amico dei grandi, le sue interviste hanno fatto la storia, da Enzo Ferrari a Diego Maradona, da Gabriel Garcia Marquez a Fidel Castro
Nato a Torino il 17 maggio 1938, Gianni Minà ha iniziato la carriera da giornalista nel 1959 a 'Tuttosport' (di cui fu poi jdirettore dal 1996 al 1998). Nel 1960 debutta in Rai collaborando alla realizzazione dei servizi sportivi sui Giochi Olimpici di Roma. Approdato a 'Sprint', rotocalco sportivo diretto da Maurizio Barendson, a partire dal 1965 si occupa di documentari e inchieste per numerosi programmi, tra cui 'Tv7', 'AZ, un fatto come e perché', 'Dribbling', 'Odeon. Tutto quanto fa spettacolo' e 'Gulliver'.Con Renzo Arbore e Maurizio Barendson fonda 'L'altra domenica'. Nel 1976 viene assunto al 'Tg2' diretto da Andrea Barbato. Nel 1981 vince il 'Premio Saint Vincent' in qualità di miglior giornalista televisivo dell'anno. Dopo aver collaborato con Giovanni Minoli a 'Mixer', debutta come conduttore di 'Blitz', programma di Raidue di cui è anche autore, che accoglie ospiti come Eduardo De Filippo, Federico Fellini, Jane Fonda, Enzo Ferrari, Gabriel Garcia Marquez e Muhammad Ali. Minà ha seguito otto mondiali di calcio e sette olimpiadi, oltre a decine di campionati mondiali di pugilato, fra cui quelli storici dell'epoca di Muhammad Ali. Nel 1987 Minà diventa famoso in tutto il mondo per un'intervista di sedici ore con Fidel Castro, il presidente cubano, per un documentario da cui viene tratto un libro: il reportage intitolato 'Fidel racconta il Che'.