Addio a Gianni Pettenati, la voce di “Bandiera gialla” aveva 79 anni

Addio a Gianni Pettenati, la voce di “Bandiera gialla” aveva 79 anni Photo Credit: IPA Agency
23 febbraio 2025, ore 14:30
L’artista si è spento nella sua casa di Albenga, in provincia di Savona, dopo una lunga malattia
Gianni Pettenati, l’autore e interprete di uno dei brani simbolo della musica degli anni ’60, “Bandiera gialla”, è morto nella notte tra il 22 e il 23 febbraio all’età di 79 anni ad Albenga, nella casa in cui risiedeva con la famiglia. A dare il triste annuncio è stata la figlia Maria Laura tramite un post sui social, in cui ha scritto: «Nella propria casa, come voleva lui, con i suoi affetti vicino, con l'amore dei suoi figli Maria Laura, Samuela e Gianlorenzo e l'adorato gatto Cipria, dopo una lunga ed estenuante malattia, ci ha lasciato papà. Non abbiamo mai smesso di amarti. Ti abbracciamo forte. Le esequie si terranno in forma strettamente riservata».
L'esordio
Nato nel 1945 a Piacenza, Giovanni Pettenati si avvicina al mondo della musica fin da piccolo. All’età di sei anni vince il suo primo concorso di canto e due anni dopo intraprende gli studi musicali. L’anno 1965 segna il suo debutto grazie alla vittoria del Festival di Bellaria e, nello stesso anno, diventa membro degli Juniors, gruppo di musica beat e successivamente rock progressivo. L’anno successivo, Gianni Pettenati incide il suo primo 45 giri: “Come una pietra che rotola", si tratta di una cover di “Like a Rolling Stone” di Bob Dylan, seguita poi dalla canzone evergreen “Bandiera gialla”, la versione italiana di “The pied piper” dei Crispian St. Peters. Il 45 giri successivo, pubblicato sempre con gli Juniors, si intitola “Il superuomo”, cover di “Sunshine Superman” di Donovan.
Il Festival di Sanremo
Nel 1967, l’artista partecipa al Festival di Sanremo con il brano “La rivoluzione”, a Un disco per l’estate con il singolo “Io credo in te”, al Cantagiro con la canzone “Un cavallo nella testa” e a Scala reale insieme a Claudio Villa e Iva Zanicchi. L’anno successivo gareggia nuovamente al Festival della canzone italiana, portando sul palco dell’Ariston il brano “La tramontana” insieme ad Antoine ed entrando nella finale di quell’edizione.
Critico musicale e autore
Il cantante, conosciuto anche per i singoli “Caldo caldo”, “Cin cin” e “I tuoi capricci”, è stato anche critico musicale, autore di romanzi, testi teatrali e libri sulla storia della musica leggera, come "Quelli eran giorni – 30 anni di canzoni italiane", "Gli anni '60 in America", "Mina come sono”, "Io Renato Zero" e "Alice se ne va". Nel 2009 mette in scena il recital "Breve storia della canzone italiana", eseguendolo a memoria insieme a Delia Rimoldi, Raffaele Kohler, Maurizio Dosi e Luca Maciachini. Successivamente, con un decreto firmato dal Presidente della Repubblica il 1° marzo 2018, gli viene riconosciuto un assegno vitalizio di 24.000 euro all'anno, in base alla legge Bacchelli. Questa misura è destinata a cittadini di particolare rilievo che si sono distinti in vari ambiti; nel suo caso, il riconoscimento arriva per il contributo dato all’identità culturale del Paese.