Addio a Quincy Jones, IL produttore musicale

Addio a Quincy Jones, IL produttore musicale

Addio a Quincy Jones, IL produttore musicale   Photo Credit: agenziafotogramma.it


04 novembre 2024, ore 12:30

Il grande artista si è spento a 91 anni nella sua casa di Bel Air

Saltellava sul posto mentre si sbracciava per dirigere i 45 giganti della musica accorsi la notte del 28 gennaio 1985 per registrare in un’unica sessione la canzone-evento “We are the world”. Si è spento a 91 anni Quincy Jones, per molti IL produttore musicale per antonomasia.

Una vita per la musica e i diritti

Il leggendario musicista, compositore, caporchestra, arrangiatore si è spento nella sua casa di Bel Air. A dare la notizia i media americani, riportando le parole del suo agente: “è morto serenamente circondato dai suoi figli, dai suoi fratelli e dai suoi familiari più stretti”, ha riferito alla Cnn.

Nato il 14 marzo 1933 a Chicago, aveva iniziato la carriera come trombettista nell’orchestra di Lionel Hampton nel 1953. Sin da subito si era distinto per un’idea di musica totale, capace di ibridare – nelle sue produzioni – suoni appartenenti agli stili più disparati, superando il concetto di genere. Abbandonato il ruolo di musicista, si dedicò subito alla composizione e all’arrangiamento per proprie orchestre, in particolare quella di Count Basie, lanciando messaggi forti a favore dell’integrazione, impegnandosi come attivista per i diritti degli afroamericani.

In passato aveva dovuto affrontare vari problemi di salute: un doppio aneurisma cerebrale nel 1974, con due operazioni a cranio aperto, e un coma diabietico nel 2015, causato dall'abuso di alcol.

La carriera

Insignito di 26 Grammy Award su 76 nominations e nel 1991 anche di un raro Grammy Legends Award, Jones è riuscito nella sua attività a creare una linea di continuità tra la tradizione delle big band (da cui arrivava in veste di trombettista) e l’uso di strumenti elettronici, collegando con sapienza jazz e musiche di consumo. Le principali star del panorama musicale mondiale facevano a gara per collaborare con lui.

Nella sua carriera ha registrato oltre 2900 canzoni e prodotto più di 3000 album. Tra questi anche il disco più venduto della storia, “Thriller” di Michael Jackson, e la canzone-evento “We are the World” (scritta da Jackson e Lionel Richie), registrata in una sola notte con 45 mostri sacri della musica statunitense, accorsi per regalare la propria voce a un progetto volto a raccogliere fondi per l'Etiopia, afflitta in quel periodo da una disastrosa carestia. Il singolo vendette oltre 20 milioni di copie, raggiungendo la vetta delle classifiche di tutto il mondo.

Tra le sue produzioni più celebri, anche quelle destinate per il grande e piccolo schermo. In totale sono una cinquantina le colonne sonore per il cinema e per la televisione: spiccano le musiche per i film "La calda notte dell'ispettore Tibbs" (1967) di Norman Jewison, "Fiore di cactus" (1969) di Gene Saks e "Getaway!" (1972) di Sam Peckinpah; più le musiche scritte per serie tv quali "Ironside", "Sanford and Son", "Radici" e "The Bill Cosby Show". I più giovani rimarranno sorpresi nello scoprire che Jones è stato anche il produttore esecutivo della serie televisiva “Willy il principe di Bel-Air”, popolarissima negli anni 90. 

L’Italia

Forse non tutti sanno che Quincy Jones ha prodotto anche due dischi in Italia: il 45 giri di Tony Renis "Cara fatina/Lettera a Pinocchio" del 1964 e, nel 1973, un singolo della cantante Lara Saint Paul, che conteneva i brani "Non preoccuparti/Adesso ricomincerei", di cui curò gli arrangiamenti e per cui diresse l'orchestra. Per le registrazioni in studio scelse, tra gli altri, musicisti come Gianni Basso e Gianni Bedori al sassofono tenore, Oscar Valdambrini alla tromba e al flicorno, Pino Presti (presente anche nel 1964) al basso elettrico, Tullio De Piscopo alla batteria, Angel 'Pocho' Gatti e Victor Bacchetta al pianoforte.


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