Adele, Ho ascoltato Hello in radio e ho pianto
29 dicembre 2015, ore 15:26
L'artista dei record si è confessata a RTL 102.5
La paura di iniziare a scrivere un album nuovo dopo il successo di "21", la prima volta che ha ascoltato "Hello" in radio e le collaborazioni con il fidato Greg Kurstin e Tobias Jesso Jr per il quale è volata fino a Los Angeles. Questo e tanto altro è emerso dall'intervista in esclusiva per l'Italia di Adele, trasmessa su RTL 102.5 in #TheFlight.
"Quando ho iniziato a registrare 25 o meglio quando mi stavo preparando per farlo, ho pensato che forse non sarei stata all'altezza. Ho pensato che non avrei mai potuto scrivere un disco migliore di 21, ma mi sono accorta che non avrei mai potuto farlo. Non volevo sentirmi come mi sentivo quando ho scritto 21, che sensazione orribile. Ho fatto quel disco e in qualche modo l'ho lasciato alle persone che l'hanno amato, non lo sento più mio. E' come se avessi fatto tabula rasa e su questa nuova lavagna potevo scrivere del nuovo materiale. Quando ho preso consapevolezza di questo meccanismo le canzoni sono venute naturalmente".
Poi è arrivata la scelta di "Hello: "Sapevo che sarebbe stata la prima canzone con cui sarei tornata, anche se solo per la strofa di apertura. Anche se ho pensato che fosse troppo banale, ma volevo attivare un ponte di collegamento con tutti quelli che mi avrebbero ascoltata. Ho chiamato il mio manager anche un po' in panico e ho fatto delle interviste registrate per l'America la sera prima dell'uscita del singolo. Tutti continuavano a parlare del venerdì e che grande giornata sarebbe stata. Non ero preparata a tutto questo. Io sono una mamma a tempo pieno, mentre mi si rovesceva addosso la pappa facevo le interviste. Me la sono un po' fatta sotto. Ero impreparata anche se sapevo da tempo che questo momento sarebbe arrivato, ma tanto non è una cosa per cui ti puoi preparare. Non ho dormito molto bene ed ero molto preoccupata ma dovevo anche alzarmi alle 3 sai quando non riesci ad addormentarti perché hai paura poi di non sentire la sveglia. Ero molto agitata. Ma poi è stato divertente, e dopo che l'ho sentita alla radio è stato un sollievo pazzesco, sono andata in bagno e ho pianto come una matta. Un sollievo non tenere più un segreto, un sollievo per tutta la pressione fino a quel momento...".
E ancora un aneddoto su Hello: "Io e Greg Kurstin abbiamo scritto la canzone, seduti al pianoforte, la frase di apertura era "Hello misery" o qualcosa del genere ma abbiamo pensato "Oh dio che depressione!". Non ero neanche in una fase di tristezza in quel momento e poi abbiamo fatto tutto così velocemente, abbiamo fatto tutta la canzone al pianoforte. In un secondo momento ho lavorato alla produzione, non volevo fare un altra ballata al pianoforte, perché lo avevo già fatto con 'Someone like you' e 'Hometown Glory' volevo che la canzone sì insinuasse piano piano, e che alla fine fosse come tu volessi aprire la finestre e urlare giù per la strada per il tuo fidanzato come si faceva a 10 anni".
La canzone preferita di questo album per Adele? E' "When We Were Young": "L'ho scritta con un altro artista che si chiama Tobias Jesso jr che è il mio artista preferito in questo momento, uno dei miei amici preferiti, lo amo. Sono andata a Los Angeles a fare un ultimo tentativo sull'album, una specie di ultima spinta e per vedere chi altro ci fosse lì perché tutti continuavano a venire in Inghilterra per me ma ho pensato che fosse il caso di scomodarmi un po', non era il fatto di andare a in America ma di lasciare casa mia... Abbiamo parlato tanto e fumato tante sigarette, parlando della nostra infanzia e dei nostri gusti in fatto di musica e cinema. Così è nata questa canzone. Ho un video di me e Tobias, girato a casa dei suoi amici, in cui ci siamo noi che registriamo e lo conservo gelosamente".
Infine una riflessione proprio sul significato del titolo 25: "Non mi preoccupo di invecchiare, non penso di avere un complesso, ma forse lo sto sviluppando. Ho voglia di essere più vecchia, più invecchio più mi sento me stessa. Preferisco tutto questo che l'ansia dei 15 anni".
Poi è arrivata la scelta di "Hello: "Sapevo che sarebbe stata la prima canzone con cui sarei tornata, anche se solo per la strofa di apertura. Anche se ho pensato che fosse troppo banale, ma volevo attivare un ponte di collegamento con tutti quelli che mi avrebbero ascoltata. Ho chiamato il mio manager anche un po' in panico e ho fatto delle interviste registrate per l'America la sera prima dell'uscita del singolo. Tutti continuavano a parlare del venerdì e che grande giornata sarebbe stata. Non ero preparata a tutto questo. Io sono una mamma a tempo pieno, mentre mi si rovesceva addosso la pappa facevo le interviste. Me la sono un po' fatta sotto. Ero impreparata anche se sapevo da tempo che questo momento sarebbe arrivato, ma tanto non è una cosa per cui ti puoi preparare. Non ho dormito molto bene ed ero molto preoccupata ma dovevo anche alzarmi alle 3 sai quando non riesci ad addormentarti perché hai paura poi di non sentire la sveglia. Ero molto agitata. Ma poi è stato divertente, e dopo che l'ho sentita alla radio è stato un sollievo pazzesco, sono andata in bagno e ho pianto come una matta. Un sollievo non tenere più un segreto, un sollievo per tutta la pressione fino a quel momento...".
E ancora un aneddoto su Hello: "Io e Greg Kurstin abbiamo scritto la canzone, seduti al pianoforte, la frase di apertura era "Hello misery" o qualcosa del genere ma abbiamo pensato "Oh dio che depressione!". Non ero neanche in una fase di tristezza in quel momento e poi abbiamo fatto tutto così velocemente, abbiamo fatto tutta la canzone al pianoforte. In un secondo momento ho lavorato alla produzione, non volevo fare un altra ballata al pianoforte, perché lo avevo già fatto con 'Someone like you' e 'Hometown Glory' volevo che la canzone sì insinuasse piano piano, e che alla fine fosse come tu volessi aprire la finestre e urlare giù per la strada per il tuo fidanzato come si faceva a 10 anni".
La canzone preferita di questo album per Adele? E' "When We Were Young": "L'ho scritta con un altro artista che si chiama Tobias Jesso jr che è il mio artista preferito in questo momento, uno dei miei amici preferiti, lo amo. Sono andata a Los Angeles a fare un ultimo tentativo sull'album, una specie di ultima spinta e per vedere chi altro ci fosse lì perché tutti continuavano a venire in Inghilterra per me ma ho pensato che fosse il caso di scomodarmi un po', non era il fatto di andare a in America ma di lasciare casa mia... Abbiamo parlato tanto e fumato tante sigarette, parlando della nostra infanzia e dei nostri gusti in fatto di musica e cinema. Così è nata questa canzone. Ho un video di me e Tobias, girato a casa dei suoi amici, in cui ci siamo noi che registriamo e lo conservo gelosamente".
Infine una riflessione proprio sul significato del titolo 25: "Non mi preoccupo di invecchiare, non penso di avere un complesso, ma forse lo sto sviluppando. Ho voglia di essere più vecchia, più invecchio più mi sento me stessa. Preferisco tutto questo che l'ansia dei 15 anni".
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