Adele, la bellezza di 25 strega, conquista e stende
23 novembre 2015, ore 12:36 , agg. alle 14:58
L'artista si rinnova ancora una volta, ad un ascolto attento l'album propone suoni nuovi, moderni e spiazzanti
Mai fidarsi degli ascolti frettolosi in streaming. Ci sono alcuni casi, come questo, che necessitano di cura e attenzione nel valutare, analizzare e cercare di capire cosa c'è dietro un progetto discografico. E' il caso di "25" di Adele, l'album già dei record con oltre 900mila download in digitale in America ma sono numeri assolutamente provvisori e sempre in continua crescita. L'attesa per il ritorno della cantante dopo quattro anni era ricca di spine e insidie eppure... Al primo ascolto ammetto che le perplessità (mie) erano parecchie. Forse le prime domande (sbagliate) sono state: dove sono gli album "19" e "21"? Dov'è "Someone Like You"? Così ho deciso di acquistare "25" in un negozio e di ascoltarlo più volte. Questo è il miglior album che Adele potesse fare, produzione di alto livello, nulla a che vedere con il precedente disco né per sonorità né per testi. Questo è un progetto internazionale, lavorato con cura per una delle voci più belle del panorama internazionale.
Chiariamo subito che l'amore c'è, è sempre presente, ma non in maniera straziante come in "21" (è l'ultima volta che cito il precedente album, promesso). E' un disco di "riappacificazione" e di rinascita. Così Adele ha deciso di prendere in mano i testi, affidarsi a gente del calibro di Ryan Tedder (per la filosofia squadra che vince non si cambia), Paul Epworth, Bruno Mars, Tobias Jesso Jr e tanti altri per la produzione. Di "Hello" è già stato detto tutto e la sua scelta come primo singolo è stata ruffiana quanto efficace. I dati di vendita parlano chiaro. Colpisce l'r&b con venature soul di "Send My Love (To Your New Lover)", l'organo è presente in "Miss You" e "River Lea". E ancora la potente "Water Under The Bridge" già una hit tra tastiere ed electro music, voce calda che richiama le atmosfere della vecchia America in "Million Years Ago" e convincono le ballatone "All I Ask" e "Remedy". Infine la bellissima "When We Were Young" nel disco è presente in una versione diversa rispetto a quella incisa in acustico da Adele e pubblicata su YouTube. E' anche il brano che accompagna "Hello" durante le performance live promozionali dell'artista. Presumibilmente non sarà il secondo singolo.
Insomma "25" si distingue per la grande produzione, i testi semplici ed immediati e una voce ancora più matura e potente. Un album da ascoltare con calma, senza la frenesia che contraddistingue purtroppo non solo noi addetti ai lavori, sommersi in media da tre nuovi album a settimana in questo periodo, ma anche l'ascoltatore medio ormai abituato a prodotti "mordi e fuggi". Un piccolo discorso a parte va fatto ai capi della promozione di Adele che hanno fatto scelte mirate, giuste ed efficaci come la sua partecipazione al Saturday Night Live, BBC e un concerto a New York al Radio City Music Hall, oltre a un fantastico sketch che l'ha vista in mezzo a sue imitatrici fino allo svelamento finale tra urla e gioia. E in Italia? Il palcoscenico naturale potrebbe essere il Festival di Sanremo, chissà. Chi vivrà, vedrà.
Insomma "25" si distingue per la grande produzione, i testi semplici ed immediati e una voce ancora più matura e potente. Un album da ascoltare con calma, senza la frenesia che contraddistingue purtroppo non solo noi addetti ai lavori, sommersi in media da tre nuovi album a settimana in questo periodo, ma anche l'ascoltatore medio ormai abituato a prodotti "mordi e fuggi". Un piccolo discorso a parte va fatto ai capi della promozione di Adele che hanno fatto scelte mirate, giuste ed efficaci come la sua partecipazione al Saturday Night Live, BBC e un concerto a New York al Radio City Music Hall, oltre a un fantastico sketch che l'ha vista in mezzo a sue imitatrici fino allo svelamento finale tra urla e gioia. E in Italia? Il palcoscenico naturale potrebbe essere il Festival di Sanremo, chissà. Chi vivrà, vedrà.
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