Aerei, turbolenze non hanno più segreti, ricadute nella fisica

Aerei, turbolenze non hanno più segreti, ricadute nella fisica

Aerei, turbolenze non hanno più segreti, ricadute nella fisica


28 giugno 2019, ore 14:00

La teoria per spiegare la turbolenza era stata presentata nel 1949, ma finora era stato possibile condurre solo poche sperimentazioni pratiche

Le turbolenze non hanno più segreti e la dimostrazione di come agiscono ha vaste ricadute in diverse aree della fisica. A partire dal prevedere il comportamento dei cicloni, fino al movimento di elettroni in un superconduttore o all'attrito. A rivelarne le caratteristiche sono state due ricerche innovative realizzate in Australia dall'University of Queensland e dalla Monash University di Melbourne. Gli studi hanno adottato due differenti approcci al fenomeno, per combinare i risultati e ottenere un quadro completo. Nelle relazioni pubblicate sulla rivista AAAS Science, le due equipe hanno usato atomi di rubidio super raffreddati e agitati con laser per creare differenti tipi di vortici, cioè sistemi roteanti simili a quelli osservati nei tornado e nell'acqua che si svuota in uno scarico. "La turbolenza", spiegano gli studiosi, "è un importante problema nella scienza e in particolare nell'ingegneria, come nella maniera in cui l'aria scorre sulle auto e gli aerei. Comprendendo meglio la turbolenza si possono progettare auto con meno attrito e veicoli spaziali che possono attraversare meglio l'atmosfera". Non solo, le due ricerche hanno anche implicazioni per meglio comprendere i fenomeni meteo, poiché cicloni e correnti oceaniche sono considerati sistemi bidimensionali.La teoria per spiegare la turbolenza in un sistema bidimensionale era stata presentata la prima volta nel 1949 nel premio Nobel norvegese Lars Onsager, ma finora era stato possibile condurre solo poche sperimentazioni pratiche.

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