Afghanistan, le madri disperate che passano i bambini ai soldati occidentali in aeroporto. Le proteste degli afghani e gli spari dei talebani
19 agosto 2021, ore 20:11
Il tentativo di fuggire dal Paese per gli afgani si fa sempre più disperato. Caos ai ceckpoint dei talebani, sulla strada per l’aeroporto. Le madri disperate passano i figli attraverso il filo spinato, della recinzione dello scalo di Kabul, chiedendo ai soldati occidentali di salvarli. G7 degli Esteri, Di Maio "La prima tra le priorità è la protezione dei civili”. Nella città di Asadabad si registrano vittime, i talebani hanno sparato sulla gente che sventolava la bandiera nazionale durante le manifestazioni
Scene drammatiche all'aeroporto di Kabul. I talebani impediscono agli afghani di raggiungerlo e alcune madri, secondo il racconto di un alto ufficiale, avrebbero lanciato i loro bambini oltre il filo spinato chiedendo ai soldati di prenderli. Almeno quattro persone sono morte nella città di Asadabad quando i talebani hanno sparato sulla gente che sventolava la bandiera nazionale durante le manifestazioni. Spari sulla folla anche a Jalalabad. I ministri degli Esteri del G7 nella dichiarazione finale di un video summit sulla crisi afgana convocato dalla presidenza britannica hanno sottolineato “I Talebani devono garantire la sicurezza di chi intende lasciare l'Afghanistan dopo la loro presa di Kabul”. I sette grandi si impegnano a lavorare con altri "partner" internazionali per sostenere "una soluzione politica inclusiva" per il futuro dell'Afghanistan. Biden intanto fa retromarcia dichiarando che le forze statunitensi potrebbero rimanere a Kabul oltre il 31 agosto per evacuare tutti gli americani. L'Alto rappresentante Ue Borrell polemizza con lui, definendo "discutibile" che la costruzione di uno Stato non sia mai stata un obiettivo. L’Italia dalla presa di Kabul è riuscita a mettere in salvo 600 afghani, sottolinea il ministero della Difesa.
L’AEROPORTO NEL CAOS. IL DRAMMA DELLE MADRI
Il tentativo di fuggire dal Paese per gli afgani si fa sempre più disperato, da domenica sono le 12 vittime registrate. Le immagini che ci arrivano dal perimetro dell’aeroporto di Kabul sono drammatiche, madri senza via d’uscita che lanciano i propri bambini oltre la recinzione dello scalo, sopra il filo spinato, chiedendo ai soldati di salvarli. La dove il dolore della separazione, piccoli fagotti umani passati di mano in mano, pesa meno della paura della vendetta dei miliziani. E poi ancora la calca, tutte le strade che portano ai terminal dello scalo afgano sono sotto il controllo dei talebani, davanti ai ceckpoint non consentono alle persone senza documenti di raggiungere l'aeroporto ma spesso bloccano anche chi li possiede.
KABUL IN PIAZZA CON LA BANDIERA NAZIONALE LUNGA 200 METRI. LE DONNE ALLA GUIDA DEL CORTEO
Al grido: "Lunga vita all'Afghanistan. La nostra bandiera nazionale è la nostra identità", centinaia di uomini, donne e bambini hanno percorso le strade di Kabul nel giorno dell'indipendenza. A guidare il corteo, donne col burqa, avvolte nella bandiera nazionale diventata il simbolo della sfida all'Emirato.
ANCORA PROTESTE. ANCORA VITTIME
Quattro persone sono morte oggi nella città afgana di Asadabad (est) quando i talebani hanno sparato sulla gente che sventolava la bandiera nazionale durante le manifestazioni annuali dell'indipendenza de Paese: lo riporta l'agenzia di stampa Reuters. Non è chiaro ancora se i decessi siano stati provocati dai proiettili dei fondamentalisti o dal fuggi fuggi causato dagli spari. Spari anche a Jalalabad, capoluogo della provincia afghana di Nangarhar, dopo le vittime di ieri, i Talebani sarebbero tornati ad aprire il fuoco contro le persone scese in strada armate della bandiera afghana. Lo riporta al-Jazeera, secondo cui un uomo e un ragazzo sono rimasti feriti.
G7, TALEBANI GARANTISCANO SICUREZZA E DIRITTI
I Talebani devono garantire la sicurezza di chi intende lasciare l'Afghanistan dopo la loro presa di Kabul. Lo sottolineano i ministri degli Esteri del G7 nella dichiarazione finale di un video summit sulla crisi afgana convocato dalla presidenza britannica. Nella dichiarazione, diffusa dal capo del Foreign Office, Dominic Raab, i Sette si impegnano inoltre a lavorare con altri "partner" internazionali per sostenere "una soluzione politica inclusiva" per il futuro dell'Afghanistan, non senza invocare la fine delle violenze e il rispetto dei diritti umani, inclusi quelli "delle donne, dei bambini, delle minoranze".
IL PONTE AEREO ITALIANO, IN 4 GIORNI IN 600 VIA DA KABUL
L’immagine simbolo del ponte aereo umanitario Kabul-Roma via Kuwait è quella di due bambine, che si abbracciano e guardano fuori dall'oblò del C130 dell'Aeronautica militare che le porta lontano dall'inferno afghano, al sicuro. Un ponte aereo che il Governo italiano ha organizzato e sta portando avanti da giorni per mettere in salvo, oltre ai connazionali, anche e soprattutto quei cittadini afgani che hanno collaborato in varie forme con la nostra ambasciata e le nostre forze armate e che in Afghanistan sono a rischio. Loro e le loro famiglie. "Sono già 600 le persone evacuate in quattro giorni", ha detto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini che ringrazia, per il loro lavoro, le Forze Armate italiane che stanno conducendo la complessa e delicata operazione “Aquila Omnia”. I quattro C130 che fanno la spola tra Kabul e Kuwait City, dove sono schierati i quattro KC767 che trasportano i profughi in Italia, continuano a volare senza sosta.