11 luglio 2018, ore 10:20 , agg. alle 12:31
Nel 2017 il settore dell'editoria ancora in flessione. Telefonia mobile, spesa in servizi dati superiore a quella voce
Il 2017 e' stato "l'anno della definitiva consacrazione della 'televisione liquida', con una stima di circa 3 milioni di cittadini che guardano abitualmente la tv in streaming e in numero 3/4 volte superiore che scaricano abitualmente contenuti televisivi sui propri device". È la fotografia scattata dal presidente Agcom Angelo Marcello Cardani nella Relazione annuale al Parlamento. "La tv tradizionale - precisa - manifesta comunque importanti segni di tenuta" sia in termini di risorse sia di ascolti, con 25 mln di contatti medi nel prime time.
Meno positivi i dati che riguardano il settore dell'editoria. Infatti, nel 2017 "il valore economico del settoredell'editoria quotidiana e periodica registra una ulterioreflessione: 3,6 miliardi di ricavi complessivi, ossia il -5,2%". Nell'ultimo decennio ha perso all'incirca meta' delsuo peso economico". I ricavi del settore dellecomunicazioni, invece, nell'ultimo anno hanno raggiunto quota 54,2 miliardi dieuro, in crescita dell'1,2% rispetto ai 12 mesi precedenti. Per quanto concerne la radio, Cardani rileva che "registra segni di tenuta e consolidamento delleproprie posizioni tradizionali sia in termini di ricavicomplessivi (626 milioni di euro, -0.7%), sia in termini diaudience".
Nel 2017 sono raddoppiati gli accessialla banda ultralarga, che sono passati da 2,3 a 4,5 milioni (quelli su rete fissa sono aumentati di un milione). Nella telefoniamobile, per la prima volta, la spesa in servizi dati ha superatoquella in servizi voce: insomma, con il cellulare si chatta esi naviga sempre di più e si parla sempre di meno.
Nel 2017 sono raddoppiati gli accessialla banda ultralarga, che sono passati da 2,3 a 4,5 milioni (quelli su rete fissa sono aumentati di un milione). Nella telefoniamobile, per la prima volta, la spesa in servizi dati ha superatoquella in servizi voce: insomma, con il cellulare si chatta esi naviga sempre di più e si parla sempre di meno.