21 ottobre 2021, ore 16:00 , agg. alle 18:39
La nomina è arrivata durante il Consiglio dell'ESA, in corso a Parigi. Il mandato dura quattro anni
L’Italia che conta, anche al femminile. Simonetta Cheli è la nuova Direttrice dei Programmi di Osservazione della Terra dell'Agenzia spaziale europea. Il mandato dura quattro anni. La nomina è arrivata durante il Consiglio dell'ESA, in corso a Parigi. La nostra connazionale dal prossimo primo gennaio sarà alla guida del centro di Frascati. Nata a Siena nel 1963, Simonetta Cheli ha studiato Diritto ed Economia all’Università di Yale, negli Stati Uniti, e poi si è laureata a Firenze in Scienze Politiche, con una specializzazione in Diritto internazionale. Durante la sua carriera ha ricoperto, presso l’ente spaziale, vari ruoli, tra cui quello di Responsabile Ufficio Coordinamento e Ufficio Relazioni Pubbliche e Istituzionali.
Lo stupore di Simonetta Cheli dopo la nomina
"Avevo preparato la mia candidatura ma sinceramente non me lo aspettavo, perché queste sono decisioni complesse dei 22 Paesi dell'Esa, che hanno una dimensione tecnica di expertise ma anche una dimensione politica". Queste sono le dichiarazioni, rilasciate all’Ansa, da Simonetta Cheli. E in merito ai motivi che hanno reso la sua candidatura vincente per l'ESA, ha aggiunto: “Saper combinare expertise tecniche con capacità diplomatiche e di collaborazione internazionale".
Le sfide della neo Direttrice
Essere donna in una posizione di vertice significa offrire una visione diversa delle cose e un modo più costruttivo e meno conflittuale di affrontare i temi. In questo modo la nostra connazionale ha spiegato il senso della sua nomina. In merito alle prossime sfide che si troverà ad affrontare, in qualità di Direttrice dei Programmi di Osservazione della Terra, Simonetta Cheli ha dichiarato: “Dovremo presentare alla prossima Ministeriale Esa programmi solidi che possano essere finanziati dai Paesi membri per costruire le prossime generazioni di satelliti. L'altra sfida è quella di integrare nell'osservazione del Pianeta nuove tecnologie digitali, come l'intelligenza artificiale, per garantire agli utenti l'accesso ai grossi volumi di dati disponibili. Poi c'è la necessità di garantire che nei prossimi anni si possano lanciare tutti e 39 i satelliti che l'Esa ha in via di sviluppo, gestendo correttamente tempi e rischi contenendo i costi. Infine, l'integrazione dei nuovi attori commerciali della New Space Economy al settore dell'osservazione della Terra".