Al via gli spostamenti di Natale, almeno 200 mila italiani in partenza, tutto esaurito su treni e aerei
Al via gli spostamenti di Natale, almeno 200 mila italiani in partenza, tutto esaurito su treni e aerei
18 dicembre 2020, ore 16:21 , agg. alle 17:29
Al via in anticipo l’esodo di Natale per la paura delle decisioni del governo sull’eventuale blocco degli spostamenti. Presi d’assalto i treni verso Roma, Napoli e le altre città del Sud. Controlli sulle autostrade ai caselli e nelle aree di servizio, aeroporti affollati
Treni presi d’assalto, non ci sono più posti liberi sui convogli diretti verso Sud, controlli sulle autostrade ai caselli e nelle aree di servizio, aeroporti affollati. In questo weekend che precede il Natale partiranno circa 200 mila persone. Molti hanno anticipato il viaggio per evitare le conseguenze delle decisioni che si appresta a prendere il governo sugli spostamenti di Natale.
Italiani in viaggio
Da ieri sera alla stazione centrale di Milano si susseguono le partenze. Tante le persone che affollano i treni verso Roma, Napoli e le altre città del Sud. “Era facile prevedere questo esodo”, ha detto il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana. I convogli viaggiano al 50% della capienza per rispettare le norme anti Covid e sulla rete circola solo il 30% dei treni rispetto a prima della pandemia. Nessuna criticità è stata riscontrata, invece, in mattinata alla stazione ferroviaria di Porta Susa, a Torino, per la partenza del treno per Reggio Calabria. A Napoli, invece, Trenitalia segnala solo un leggero aumento delle prenotazioni rispetto alla scorsa settimana per i treni diretti sia a Nord che a Sud. Aumentano, invece i controlli sui viaggiatori in arrivo alle stazioni di Napoli Centrale, a Campi Flegrei, ad Afragola ed a Torre Annunziata. Code si sono registrate all'aeroporto di Milano Malpensa, mentre a Roma Fiumicino il flusso di passeggeri era poco superiore a quello delle ultime settimane. Allo scalo di Bergamo questo fine settimana sono previsti almeno 34mila passeggeri. Capitolo diverso per le autostrade, dove in vista delle partenze è stato predisposto dalle forze dell’ordine una intensificazione dei controlli, non solo ai caselli, ma le pattuglie della Polizia saranno presenti anche nelle aree di servizio e il direttore della Polstrada, Paolo Maria Pomponio, si appella alla responsabilità di ogni cittadino.
L’analisi di Coldiretti
Secondo Coldiretti, il 31% degli italiani ha programmato di raggiungere anzitempo i luoghi di residenza, le seconde case, ma anche i parenti per sfuggire alle limitazioni che saranno imposte. È quanto emerge da un sondaggio che è stato diffuso in occasione delle partenze per Natale. Secondo l’associazione di rappresentanza degli agricoltori italiani, si tratta perlopiù di ricongiungimenti familiari per l’emergenza Covid. La pandemia, scrive in una nota Coldiretti ha praticamente azzerato il turismo invernale per oltre 10 milioni di italiani che lo scorso anno hanno approfittato del periodo delle feste di Natale e fine anno per concedersi una breve vacanza. La perdita è stimata di almeno 4,1 milioni di euro per le mancate spese dei turisti nei locali e nei negozi delle località di villeggiatura.
Lo scorso anno gli italiani hanno trascorso in media sei giorni fuori casa tra Natale e Capodanno. Nel 2020, invece, sempre secondo il sondaggio di Coldiretti, non si sposterà l’80% dei connazionali che scelgono come destinazione principale le località italiane e il 20% di chi predilige l’estero. Tutti frenati dalla pura del contagio e dalle misure messe in campo dai vari Paesi per contenere l’epidemia da coronavirus, come ad esempio l’obbligo di quarantena e il tampone obbligatorio.
La montagna paga il prezzo più alto
Il prezzo più alto di questo blocco del turismo lo pagano le destinazioni di montagna che quest’anno devono rinunciare ai 3,8 milioni di italiani che nel 2019 aveva scelto le vacanze sulla neve per Natale o per aspettare l’arrivo dell’anno nuovo. I mancati arrivi nelle località turistiche montane si ripercuotono sull’intero indotto del settore vacanze: dalle piste da sci, all’attività dei rifugi, dalle malghe alla vendita dei prodotti tipici di montagna come i formaggi. "Proprio dal lavoro di fine anno dipende buona parte della sopravvivenza delle strutture agricole che con le attività di allevamento e coltivazione - conclude la Coldiretti - svolgono un ruolo fondamentale per il presidio del territorio contro il dissesto idrogeologico, l'abbandono e lo spopolamento".