14 aprile 2020, ore 10:30
L’ex campione della Juventus e della Nazionale ha raccontato a Rtl 102.5 come vive dall’estero questa emergenza, la raccolta fondi nata dallo spirito di unione degli azzurri del 2006 e una riflessione sul calcio post-coronavirus
Alessandro Del Piero ha raccontato come sta vivendo, da Los Angeles dove risiede con la famiglia, l’emergenza coronavirus con la quale è alle prese l’Italia e il mondo intero. L’ex calciatore ha, chiaramente, parte della sua famiglia e diversi amici in Italia. “Vivo con fastidio e preoccupazione vedere il Paese in ginocchio, è brutto viverlo da lontano”. Allo stesso tempo ha detto di sentirsi estremamente orgoglioso per quella che è stata la reazione delle persone, di come la maggior parte abbia affrontato le difficoltà. È nel DNA degli italiani, ha sottolineato, e visto da fuori si nota ancora di più il messaggio di lotta e determinazione dell’Italia.
Lo spirito della Nazionale del 2006
Tanti italiani, restando a casa in questo periodo, stanno rivedendo alcune partite storiche della propria squadra del cuore o della Nazionale. Magari quella Germania-Italia dei Mondiali 2006 con gol di Grosso e Del Piero. “Anch’io ho rivisto spesso quella partita, per darmi forza e un sorriso, è sempre bello rivivere momenti così forti e quella gara è stata ancora più emozionante della finale che ci ha consacrati campioni del mondo”. In quell’occasione, ricorda Del Piero, l’Italia si è unita nel segno del pallone. La stessa Nazionale, composta di grandissimi talenti, fino al Mondiale non aveva quella coesione che invece le ha permesso di vincere. È un ulteriore esempio di come gli italiani possano trovare, anche nelle difficoltà più grandi, la forza per ripartire e rinascere. “Mi auguro che finisca presto questo momento, che sarà disastroso per molti aspetti, ma che dovrà terminare e vedere una rinascita per tutti”.
La raccolta fondi per la Croce Rossa: già superati 350.000 euro
Ispirato da questo senso di coesione, l’ex campione della Juventus e della Nazionale italiana ha presentato una raccolta fondi per la Croce Rossa, alla quale hanno contribuito anche gli azzurri che con lui hanno vinto il Mondiale nel 2006. “Tutto è nato da una chat che abbiamo in comune, dove scherziamo sul mondo del calcio o commentiamo tematiche più serie”, ha spiegato Del Piero. L’idea è diventata realtà ed è stata creata una raccolta in cui ognuno ha dato il proprio apporto economico e chiunque voglia può offrire un contributo anche piccolo. Lo scopo è aiutare la Croce Rossa italiana, che insieme alla Protezione Civile sta contribuendo a fronteggiare l’emergenza coronavirus. Del Piero ha aggiunto di aver voluto stimolare e sensibilizzare ambienti non soltanto italiani, ma esteri. Ognuno in base a dove lo ha portato la carriera; ad esempio Alex a Los Angeles e Fabio Cannavaro in Cina. “Le risposte sono state ottime anche all’estero, oltre che da parte degli italiani, abbiamo raccolto fino ad ora più di 350.000 euro”. I fondi saranno destinati all’acquisto di ambulanze e l’auspicio è che gli aiuti possano arrivare prima possibile per fornire un supporto concreto nell’immediato.
Il calcio post-coronavirus
Infine, un commento sul calcio di domani, finita l’emergenza coronavirus. Del Piero si è detto convinto che sarà ridimensionato e sarà necessaria una ristrutturazione, perché ogni crisi porta con sé dei cambiamenti. “Oggi ci sono in ballo tantissimi soldi, mi auguro che le persone incaricate possano fare delle scelte giuste, i problemi non riguarderanno tanto le grandi squadre quanto quelle piccole, che vanno avanti con il volontariato”. Per questo motivo, secondo l’ex calciatore, serviranno scelte oculate e giuste, sperando che il calcio continui ad essere un divertimento, prima di tutto.