07 settembre 2022, ore 14:00
L'ultimo saluto al ragazzino, tra dolore e commozione: all'arrivo della bara bianca, un lungo applauso è stato rivolto dai presenti; le indagini stringono il cerchio sul gruppo di giovani e giovanissimi che avrebbero bersagliato di messaggi violenti il 13enne
I primi ad arrivare per salutare per l’ultima volta il loro amico, i compagni della squadra di basket in cui Alessandro giocava, ma oggi tutta la cittadina campana, colpita profondamente dalla scomparsa del ragazzino, è in lutto: quando il feretro è giunto nel chiostro di Sant'Agostino, dove poi sono stati celebrati i funerali, un applauso commosso lo ha salutato, migliaia i presenti, in testa il sindaco Nello D’Auria.
Le note di Blanco all'uscita dalla chiesa
Con fermezza l'arcivescovo di Sorrento e Castellammare di Stabia, monsignor Franco Alfano ha citato il Vangelo delle beatitudini, nel corso dell'omelia funebre: "Guai a voi che ora ridete calpestando i fratelli e guai a voi perché poi piangerete ma non è una minaccia di un Dio che vuole distruggere, è la realtà se alimentiamo sentimenti negativi che ci mettono l'uno contro l'altro" . "Averti come alunno per me è stato un dono. Eri una persona speciale: ci ha insegnato ad amare e a perdonare". E' il saluto di una docente che ha voluto ricordare così Alessandro, durante le esequie. Nei giorni scorsi, più di una volta, il ragazzino era stato descritto come un o studente modello, un giovane solare e sensibile. Ad accompagnare l'uscita della bara dal chiostro di Sant'Agostino, le note della canzone di Blanco " Finché non mi seppelliscono", suonata tra il lancio di palloncini bianchi e una scritta Ale'. Commossi i suoi compagni di scuola che, come i familiari del ragazzo, per tutta la durata del rito funebre non hanno staccato gli occhi dalla bara bianca.
Il punto sulle indagini
La morte del 13 enne ha molti interrogativi, ma l’accidentalità della caduta dal balcone di casa sembra ormai esclusa dagli inquirenti che indagano invece per istigazione al suicidio. A spingere Alessandro a compierlo, sarebbero state le minacce, gli insulti, gli attacchi rivolti da un gruppo di sei giovani, tra cui ci sarebbe stata anche l’ex del ragazzino che potrebbe aver orchestrato la persecuzione contro di lui dopo essere stata lasciata per un’altra. Proprio un messaggio lasciato da Alessandro alla nuova fidanzatina sembra confermare questa tesi oltre al ritrovamento di numerose chat dai toni violenti indirizzate al 13 enne dal gruppo degli indagati. Tutti gli elementi raccolti finora dai carabinieri di Gragnano e di Castellammare di Stabia che, coordinati dalle Procure dei Minorenni di Napoli e di Torre Annunziata stanno cercando di fare luce sull'accaduto, farebbero propendere gli inquirenti verso questa pista: in primis il messaggio inviato alla fidanzata, che sembra essere un addio, ma anche le modalità dell'accaduto inizialmente ritenuto la tragica conseguenza di un incidente domestico. Il prossimo passo va verso l'analisi dei contenuti delle chat trovate nei cellulari dei sei ragazzi (due maggiorenni e quattro minorenni) ai quali viene contestato il reato di istigazione al suicidio. Le informazioni estrapolate dai loro dispositivi verranno poi confrontate con quelle trovate sul telefono della vittima sequestrato dai carabinieri il giorno stesso della tragedia. Secondo quanto si apprende, inoltre, non sono stati ancora fissate, e non è detto che lo saranno, le escussioni dei giovanissimi indagati. L'inizio degli eventuali interrogatori è verosimilmente legato alle considerazioni che gli inquirenti trarranno nei prossimi giorni, alla luce dei riscontri acquisiti.