Alitalia, domani sarà la fine di una storia durata 75 anni; da venerdì decollerà la nuova compagnia Ita
Alitalia, domani sarà la fine di una storia durata 75 anni; da venerdì decollerà la nuova compagnia Ita
13 ottobre 2021, ore 15:00 , agg. alle 15:44
Domani sera alle 22.05 l'ultimo volo Alitalia, sarà un Cagliari-Roma; da venerdì mattina decollerà la nuova compagnia ITA. Ma più di 7000 dipendenti resteranno a terra
FINISCE UN'ERA
Siamo al canto del cigno. Domani si chiuderanno 75 anni di storia: gloriosa in alcuni momenti, molto accidentata in altri. La A tricolore, stilizzata sul piano di coda degli aerei, è stata un simbolo dell’Italia nel mondo. Fondata nel 1946 come Aerolinee Italiane Internazionali, ha iniziato a operare il 5 maggio 1947 assumendo proprio il nome di Alitalia, il primo volo è stato un Torino-Catania con scalo a Roma. L’ultimo volo è schedulato per domani sera, AZ 1586 da Cagliari a Roma Fiumicino, decollo alle 22.05 con atterraggio previsto entro le 23.10. Gli Anni 60 e 70 sono stati il momento di maggior splendore della compagnia, simbolo di qualità, eleganza, affidabilità e sicurezza. Ma Alitalia – usata da una parte della politica per piazzare amici e amici degli amici- negli ultimi vent’anni è stata anche sinonimo di conti in rosso ed è sopravvissuta grazie agli aiuti di stato. Ora è arrivato il momento di voltare pagina. Decisione dolorosa, ma inevitabile. L’emorragia prima o poi andava fermata. Degli oltre 10 mila dipendenti di Alitalia, soltanto 3500 verranno riassunti da ITA. Domani intanto ai lavoratori verrà erogato il restante 50% degli stipendi di settembre, che erano stati pagati soltanto a metà.
IL PROGETTO ITA
Almeno in una fase iniziale ITA sarà una compagnia più piccola, più agile, meno costosa. Ci saranno meno aerei, meno rotte e di conseguenza meno dipendenti. L’obiettivo della dirigenza è partire piano per mantenere i conti in ordine per poi crescere gradualmente, procedendo a nuove assunzioni. Inizialmente l’operatività verrà garantita da 52 aerei della vecchia Alitalia. A partire dal prossimo anno, si avvierà un programma di rinnovo della flotta, verranno inseriti velivoli più moderni ed ecologici. Il piano flotta è quinquennale, tutti gli aerei saranno del consorzio europeo Airbus: A220 per le rotte meno affollate, A320neo e A321neo per il corto medio raggio, A330neo e -in un secondo momento- A350 per le tratte intercontinentali. Prima del decollo restano alcuni nodi da sciogliere: il primo riguarda il marchio, si potrà utilizzare il nome Alitalia? in caso negativo la compagnia continuerà a chiamarsi ITA o avrà un altro nome? Poi ancora: con quali compagnie internazionali verrà siglata una alleanza ( determinante per sopravvivere)? E che fine faranno i punti Millemiglia accumulati dai frequent flyer della vecchia Alitalia?
ALTA TENSIONE
Questi sono giorni difficili dalle parti di Fiumicino: c’è chi fa il suo lavoro con professionalità fino all’ultimo; c’è invece chi ha mollato, in queste ore sono frequenti assemblee e presidi, inevitabili i disagi per i passeggeri con cancellazioni e ritardi. I sindacati fanno il loro lavoro e alzano il volume della protesta, scrive la USB: “Questa compagnia di proprietà dello stato finora si è distinta per essersi presentata con un piano industriale a dir poco fallimentare, dettato dalla Ue, che produce non meno di 8000 licenziamenti; aver scelto di escludere i diritti derivanti dall'applicazione dell'articolo 2112; aver proceduto con un atto discriminatorio nell'assunzione dei lavoratori e delle lavoratrici; aver imposto l'applicazione di un regolamento aziendale dopo aver buttato nel cesso il contratto nazionale. Peraltro, ai lavoratori assunti da Ita si applicherà il Jobs act e verranno sottoposti a 3 mesi di prova, anche se tutti loro hanno almeno 15/20 anni di anzianità”. Amarezza e rabbia tra i dipendenti: “E' una sconfitta per l'Italia, si chiude una pagina di orgoglio per il nostro Paese per il mondo con quel nostro logo che ci ha rappresentato come italiani - raccontano due lavoratori da oltre 20 anni in servizio nella compagnia - Personalmente siamo amareggiati ma soprattutto perchè si viene a perdere un know how unico e ci si ritroverà il comparto fagocitato dalle low cost. E' il rischio anche per Ita”.
FARE I CONTI CON LA REALTA'
Tutto vero e massima solidarietà per chi da domani non avrà un posto di lavoro ( ma ci sarà comunque il paracadute della cassa integrazione). Ma non si può ignorare che il mondo sia cambiato, impossibile mantenere le condizioni di un paio di decenni fa. Ora ci sono compagnie aeree con meno dipendenti che rendono molto di più. In Alitalia ci sono moltissimi lavoratori seri e professionali, che non hanno mai lesinato impegno; e sono la maggioranza. Ma c’è anche chi ha approfittato dell’azienda, non restituendo a livello operativo quel che riceveva in busta paga. Insieme a scelte scriteriate di parte della politica e di parte della dirigenza, hanno azzoppato la compagnia. Logico che ITA voglia fare selezione e ripartire senza di loro.