06 dicembre 2018, ore 10:00
Online veri e propri manuali di istruzione per eliminare l'appetito
Siti web e blog, ma sempre più spesso anche chat WhatsApp e gruppi sui social media. Circolano online le informazioni che inneggiano ad anoressia e bulimia, problemi sempre più diffusi, che nel 2016 hanno portato a oltre 3.000 decessi tra i giovani. Sono alcuni degli aspetti emersi in una conferenza stampa in Senato sul disegno di legge sui disturbi alimentari. "Online si trovano oltre 300mila siti che danno consigli pratici su come perdere peso ricorrendo a pratiche di restrizione alimentare prolungata e ossessiva", ha spiegato Maria Rizzotti, promotrice del ddl adottato come testo base del provvedimento all'esame della Commissione Igiene Sanità del Senato. Si tratta, ha sottolineato la senatrice, "di veri e propri manuali di istruzione per eliminare l'appetito o procurarsi il vomito. Ma anche strategie per ingannare i familiari, evitare di attirare l'attenzione sulla propria magrezza, o fingere intolleranze per motivare il rifiuto del cibo".
Blog e siti, così come i post che utilizzano hashtag come #thinspirathion e #boneinspiration, "sono relativamente facili da identificare da parte della polizia postale", spiega Lisa Guidi, presidente della Società italiana per lo studio dei disturbi alimentari Toscana Umbria Marche. "Più complessa - prosegue - è invece la ricerca sui gruppi Facebook e sulle chat via telefono, che possono essere individuati solo con la collaborazione di pazienti e familiari". A fronte di questo problema, che riguarda ragazzi e ragazze sempre più giovani, anche di 9 o 10 anni, scarseggiano sul territorio i percorsi di cura.