Allarme degli esperti, sonno alterato e stress, gli italiani soffrono di “social jet lag”, il problema riguarda l’80% della popolazione
Allarme degli esperti, sonno alterato e stress, gli italiani soffrono di “social jet lag”, il problema riguarda l’80% della popolazione
20 giugno 2022, ore 08:00
Sonno alterato e stress sono due disturbi di cui soffre l’80% della popolazione italiana, lo sostengono gli esperti che parlano di “social jet lag”
Gli obblighi sociali come il lavoro o la scuola influenzano la vita degli italiani e circa l’80% della popolazione attiva nel nostro paese soffre di un disturbo legato al disallineamento tra il ritmo sonno-veglia (il preferito da una persona) e il ritmo sonno-veglia effettivo. Un disturbo che è noto come “social jet lag”. È quanto emerge da un evento dedicato alla medicina del sonno: "Italia Sonno 2022".
Come si manifesta
Ma come si manifesta questo problema che riguarda la maggior parte della popolazione. Il social jet lag è un sintomo identico al jet lag, la cosiddetta sindrome da fuso orario, in pratica quello sfasamento del sonno causato dall’attraversamento dei vari fui orari del globo. Nel caso italiano però le differenze orarie determinando un elevato grado di stress lavorativo, legato da programmi irregolari nell’alimentazione e una minor regolarità nel fare attività fisica. “In una società come la nostra" che vive 24 ore su 24 e sette giorni su sette, con stili di vita ed esigenze sociali di famiglia e lavoro, una percentuale sempre maggiore di persone soffre di riduzione delle ore dedicate al sonno”, hanno spiegato gli esperti durante l’evento che si è avvalso della consulenza scientifica di Loreta Di Michele, dell'Azienda ospedaliera S. Camillo Forlanini di Roma, e Sergio Garbarino, del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Genova e Medicina del Lavoro dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
La perdita di sonno
Gli organizzatori dell’evento in una nota hanno spiegato che la forte influenza del social timing sull'uomo è maggiore quando si analizza il comportamento sonno-veglia durante i giorni di lavoro, a diversi gradi di criticità. Oltre il 64% dei lavoratori a turno perde almeno 1 ora di sonno al giorno, arrivando a fine settimana ad aver accumulato un minor riposo di circa 5 ore. Ma c’è di più, oltre il 20% non dorme abbastanza e arriva a perdere fino a 2 ore di sonno al giorno, arrivando nel fine settimana con una giornata di mancato sonno. ''E' quindi necessaria impostare una corretta igiene del sonno, e in particolare mirata per i turnisti , è quanto sostiene sostiene Sergio Garbarino, del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Genova. Servono programmi di promozione di sleep health, impostando delle contromisure capaci di ridurre gli esiti negativi associati alla durata dei turni, come una scelta ponderata del tipo di rotazione, dove lo schema mattino-pomeriggio-notte è da preferire rispetto a quello pomeriggio-mattino-notte, la programmazione dei turni e l'introduzione del sonnellino prima del lavoro notturno, rispetto all'uso di melatonina e di luce artificiale per ri-sincronizzare l'orologio biologico”. Ma non è tutto, Gabardino sostiene che :”A queste misure si aggiunge la necessità di un intervento a livello politico perché la loro applicazione venga guidata da una valutazione dei rischi da gestire prima che diventino un problema di salute pubblica", conclude l’esperto.