Allarme dei ristoratori, con il Natale in zona rossa concreto rischio di bancarotta

Allarme dei ristoratori, con il Natale in zona rossa concreto rischio di bancarotta

Allarme dei ristoratori, con il Natale in zona rossa concreto rischio di bancarotta


15 dicembre 2020, ore 09:00 , agg. alle 11:51

'Del doman non c'è certezza', almeno così lamentano ristoratori, esercenti di bar e pasticcerie, fino agli stessi habituè del rituale festeggiamento fuori casa, per il pranzo di Natale

I ristoratori temono tutti un nuovo lockdown, con la chiusura delle attività nelle grandi festività di fine anno - come sembrerebbe orientato a fare il Governo - quando, secondo una stima Uiv-Ismea, le case che producono spumanti dovrebbero mettere a segno il 35% di tutto il loro fatturato annuo. Un nuovo fermo, quasi senza preavviso, dicono, per chi ha in ballo ordinativi di pesce, tartufi e prelibatezze fresche con i grossisti e per imprenditori che non sanno ancora se poter accettare o dover annullare le prenotazioni per i sontuosi menu di Natale e Capodanno. Si apre il rischio-bancarotta per il comparto ho.re.ca che contro questa nuova mannaia da Covid ha manifestato al Pantheon, nel cuore della Capitale: "Non siamo untori, vogliamo lavorare" dicono gli imprenditori della somministrazione chiedendo credito, fiscalità di vantaggio e moratoria dei mutui. Per il comparto horeca, che in Lombardia solo domenica ha visto la riapertura di bar e ristoranti, questi stop and go suonano come una beffa e non permettono una programmazione, dal banco-frigo ai tavoli.

L'opinione degli stellati

Solo sabato Carlo Cracco annunciava ai clienti "vista la chiusura dell'ultimo periodo abbiamo deciso di stare aperti tutti i giorni, compresa Vigilia, Natale e Capodanno". Ora le luci in Galleria a Milano rischiano di nuovo di spegnersi. E per sabato 19 il tristellato Niko Romito ha annunciato l'apertura di Bomba temporary store a Pescara, ma anche su questa inaugurazione ora cade l'incertezza. "Siamo basiti da queste ipotesi" - dice Roberto Wirth, proprietario e general manager dell'Hotel Hassler di Roma - "che non tengono conto del fatto che proprio nei ristoranti e negli alberghi sono rispettate al massimo le prescrizioni sanitarie. Contiamo che il buon senso prevalga: la gente ha voglia di celebrare il Natale e il Capodanno almeno con pochi cari e qui all'Hassler tutto è pronto per accogliere gli ospiti in maniera totalmente sicura. Invitiamo piuttosto le forze dell'ordine a effettuare i controlli in modo tale che tutti siano spinti a rispettare rigorosamente le direttive governative". "Vogliono richiudere i ristoranti per le feste di Natale? Prima di deciderlo il Governo ci invii i soldi per salvare le nostre aziende, pagare i dipendenti e i fornitori" tuona dall'Umbria Gianfranco Vissani, maestro della cucina italiana e fondatore di Casa Vissani. "Quello che sta accadendo è una vergogna" aggiunge. Oltre a invocare il taglio delle bollette per energia, acqua e carburanti, adesso i Vissani, padre e figlio, chiedono certezze e lanciano una provocazione. "Questo sarebbe il momento - ha detto Luca Vissani - di dare vita a una grande manifestazione di protesta. Per Natale e Capodanno tutti i ristoranti d'Italia dovrebbero decidere di restare aperti". Non meno attonito, a Roma, il bartender italo-irlandese Patrick Pistolesi che ha investito insieme ai soci nel Drink Kong, locale che in due anni è entrato nell'ambita classifica The World's 50 Best Bar 2020. "Non me lo aspettavo questo tradimento a chi fa impresa. E dopo la chiusura alle 18 che è una Caporetto, ora ci vogliono mettere in ginocchio" ha detto Pistolesi. Intanto il gruppo Ristoratori Toscana, col presidio a oltranza avviato oggi a Firenze chiede alla Regione sostegno economico per superare questa fase di difficoltà.


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