Allarme per le compagnie aeree di tutto il mondo, a causa del Covid si rischia una catastrofe occupazionale
10 novembre 2020, ore 17:00
In pericolo per il settore ci sono in questo momento quasi cinque milioni di posti di lavoro
La pandemia da coronavirus ha messo in grave pericolo la sopravvivenza delle compagnie aeree di tutto il mondo. Il traffico è crollato e, dallo scorso marzo, non si è praticamente più ripreso. Qualche fiammata c'è stata in estate, ma non sufficiente a risollevare il settore.
La crisi
Oggi la Iata, l'associazione mondiale delle compagnie aeree, e la Itf, la federazione internazionale dei sindacati di settore, hanno chiesto un intervento urgente a tutti i governi per prevenire una vera e propria catastrofe occupazionale del settore dell'aviazione. Secondo i dati riferiti allo scorso agosto e diffusi dall'Air Transport Action Group, la domanda dei viaggi aerei è calata del 75%. I posti a rischio in questo momento storico sono 4 milioni e 800 mila. I costi sono stati decisamente ridotti rispetto al passato e tutto il tagliabile è stato tagliato, ma le difficoltà sono rimaste. Secondo Alexandre de Juniac, ceo e direttore generale di Iata, le compagnie aeree hanno liquidità per poter sopravvivere soltanto otto mesi e mezzo.
Le richieste ai Governi
Iata e Itt hanno chiesto ai Governi di tutto il mondo interventi rapidi ed efficaci per proteggere e salvare un intero settore. Agli Stati viene chiesto un supporto finanziario continuo e anche la riapertura dei confini. Le compagnie aeree vogliono che siano abolite le quarantene previste per chi arriva in un determinato Paese e che sia organizzato un sistema a livello globale per effettuare test Covid prima della partenza. In alcune realtà, anche in Italia, i test per alcuni voli vengono già effettuati.
Il grido d'allarme dei sindacati
"L'industria aeronautica globale - ha detto il segretario generale del'Itf Stephen Cotton - è in uno stato di crisi prolungata. Entro la fine dell'anno, quasi l'80% dei programmi di sostituzione dei salari si esaurirà. Senza un intervento urgente da parte dei Governi assisteremmo alla più grande crisi occupazionale che l'industria abbia mai visto". Secondo Cotton, la catastrofe può essere eviatata solo con una strategia chiara basata su aiuti, ripresa e riforme. Secondo Iata e sindacati, la crisi del settore aereo potrebbe avere ripercussioni su tutta la società.
L'annuncio della Norwegian
Proprio oggi, l'amministratore delegato della compagnia Norwegian, Jacob Schram, ha annunciato di essere deluso dall'intervento del governo di Oslo. Secondo il dirigente, ora la compagnia non ha altra scelta se non quella di sospendere altri 1.600 dipendenti e di lasciare a terra ben 15 dei 21 aerei con cui l'azienda ha operato negli ultimi mesi. Secondo Schram le restrizioni imposte dal governo della Norvegia "hanno soffocato ogni speranza di una ripresa stabile e progressiva con fattori al di fuori del controllo che hanno avuto un impatto negativo sui norvegesi sotto ogni punto di vista". L'amministratore delegato ha parlato di giorno triste per tutti norvegesi e si è scusato per le misure che la compagnia dovrà adottare nei confronti dei dipendenti. Prima della pandemia da Covid, la Norwegian impiegava più di diecimila persone, ma nei prossimi mesi ci saranno solo 600 occupati. L'obiettivo è comunque quello di mantenere almeno sei aerei da utilizzare sulle rotte nazionali usufruendo del sostegno del governo norvegese.