Allarme plastica, negli oceani potrebbe triplicare nei prossimi 20 anni
Allarme plastica, negli oceani potrebbe triplicare nei prossimi 20 anni
23 luglio 2020, ore 21:00
Il dato allarmante è stato pubblicato sulla rivista scientifica Science. Tra le cause dell'incremento la pandemia di Covid-19
La plastica che finisce negli oceani potrebbe triplicare entro il 2040, per un totale di quasi 600 milioni di tonnellate, equivalenti al peso di più di 3 milioni di balenottere azzurre. Un incremento cui sta contribuendo la pandemia di Covid-19 con il forte consumo di plastica monouso. Lo indicano la ricerca pubblicata su Science e coordinata da Winnie Lau, dell'organizzazione non governativa Usa The Pew Charitable Trusts. Vi ha partecipato l'italiano Enzo Favoino, della Scuola Agraria del Parco di Monza. La ricerca indica che senza alcuna azione per ridurre produzione e consumo di plastica, la quantità immessa negli oceani è destinata ad aumentare da 11 milioni di tonnellate a 29 milioni di tonnellate nei prossimi 20 anni, equivalenti a quasi 50 chilogrammi di plastica su ogni metro di costa in tutto il mondo. La maggiore fonte di questo inquinamento sono i rifiuti solidi urbani non raccolti, molti dei quali provenienti dalle famiglie. I dati indicano inoltre che che gli attuali impegni presi da governi e industria potranno ridurre la quantità di plastica negli oceani solo del 7% entro il 2040. La sostituzione di alcune materie plastiche con carta e materiali compostabili, la progettazione di prodotti e imballaggi riciclabili, l'aumento del riciclo sono solo alcune delle misure che, secondo la ricerca, entro il 2040 potrebbero ridurre di circa l'80% la plastica che fluisce nell'oceano ogni anno, con un risparmio per i governi calcolato in 70 miliardi di dollari e la creazione di 700.000 posti di lavoro.