08 novembre 2018, ore 16:00
La simulazione indica che i ghiacciai alpini si sono estesi e ritirati più di 10 volte
Due minuti per ricostruire la nascita e lo sviluppo dei ghiacciai alpini nell'arco di 120.000 anni, che nel tempo si sono estesi e ritirati molto più frequentemente di quanto si credesse finora. Il risultato, pubblicato sulla rivista The Cryosphere, è del gruppo del Politecnico di Zurigo guidato da Julien Seguinot e si basa su una simulazione al computer con i dati dell'ultima glaciazione avvenuta intorno a 115.000 anni fa. E' stata un'epoca movimentata quella in cui i ghiacciai avanzavano dalle Alpi sull'altopiano svizzero, per poi ritirarsi e avanzare di nuovo. Durante questo processo potenti flussi di ghiaccio hanno scolpito le valli, come quella del Rodano, portando dietro detriti rocciosi, da sedimenti sottili fino a macigni pesanti alcune tonnellate, che depositandosi hanno formato le verdi e rigogliose colline ai piedi delle Alpi.
La simulazione indica che i ghiacciai alpini si sono estesi e ritirati più di 10 volte. Stando al modello, circa 25.000 anni fa avevano raggiunto le colline ai piedi delle Alpi, raggiungendo Berna, Zurigo, il lago di Costanza e Schaffhausen, e si erano spostati a Est quasi fino a Monaco. Nell'arco di poche migliaia di anni, il periodo glaciale è poi gradualmente tornato all'attuale periodo interglaciale. Inoltre si è dedotto che durante il picco di glaciazione, il giacchio doveva essere molto più spesso di quanto pensato finora, arrivando fino a 800 metri.