Altra aggressione a scuola, a Reggio Calabria insegnante picchiato e minacciato dal genitore di uno studente
Altra aggressione a scuola, a Reggio Calabria insegnante picchiato e minacciato dal genitore di uno studente Photo Credit: agenziafotogramma.it
07 febbraio 2024, ore 10:13
Il professore aveva convocato il genitore per parlare degli atteggiamenti violenti del figlio. L'uomo denunciato per lesioni, violenza e minacce a pubblico ufficiale
URLA, MINACCE E AGGRESSIONI
Ormai è diventata un’abitudine, lo specchio dei tempi bui che stiamo vivendo, con ignoranza e violenza che dilagano. Dalla Calabria arriva la notizia dell’ennesima aggressione contro un insegnante. Picchiato e minacciato dal genitore di uno studente. L’uomo era stato convocato a scuola a Reggio per parlare del comportamento del figlio dodicenne, che durante l’ora di educazione fisica aveva pesantemente litigato con un compagno di classe e aveva mostrato atteggiamenti violenti. Il genitore, che ha 34 anni, arrivato a scuola si è rivolto al professore che lo aveva fatto chiamare; si è messo a urlare dicendo che non doveva permettersi di disturbare la famiglia di un ragazzino, poi ha aggredito fisicamente l’insegnante afferrandolo per il collo e sbattendolo contro un muro. Lievi le ferite riportate dal professore, che ha comunque deciso di presentare denuncia. Il padre dello studente dovrà rispondere delle accuse di lesioni, violenza e minacce a pubblico ufficiale.
UNA TRISTE ABITUDINE
Questo è solo l’ultimo episodio di una serie: nei giorni scorsi una insegnante in Lombardia era stata accoltellata da uno studente, per il quale lei aveva proposto la bocciatura. Nel mondo di una volta, c’erano alcune figure che venivano rispettate e che erano punti di riferimento della comunità: tra questi il medico e l’insegnante. Se a scuola qualche ragazzino aveva grilli per la testa, la famiglia si schierava con la scuola; ora si tende a mettere tutto in discussione, anche quando non si sa niente. La cronaca ci ha anche presentato diverse aggressioni contro i medici nei Pronto Soccorso, sempre più invivibili.