09 agosto 2023, ore 15:38
I migranti erano partiti dalla Tunisia ed erano diretti a Lampedusa; il loro barchino trovato senza motori, potrebbero essere stati vittime di predoni. Indaga la procura di Agrigento. Nel Mediterraneo da inizio anno ci sono stati più di duemila morti
L'ENNESIMA STRAGE NEL MEDITERRANEO
Ancora una volta siamo di fronte a una tragedia dell’immigrazione. In un momento nel quale per molti la parole mare evoca vacanze, relax, divertimento. Il bilancio è drammatico: ci sono 41 morti, tra loro anche 3 bambini; solo 4 persone sono sopravvissute. Sono state loro a raccontare quanto accaduto. Erano a bordo di un barchino di sette metri, salpato da Sfax, in Tunisia, e diretto a Lampedusa. Dopo circa sei ore di navigazione, quando era al largo delle coste libiche l’imbarcazione si è ribaltata, probabilmente a causa di una grande onda. A bordo c’erano soltanto 15 salvagente per 45 persone. In molti sono annegati nel giro di pochi minuti.
IN MARE, ALLA DERIVA PER GIORNI
I quattro superstiti sono rimasti in mare, alla deriva, per giorni, hanno resistito aggrappandosi ad alcuni pneumatici che galleggiavano, prima di essere soccorsi da una motonave maltese. Sono poi stati presi in carico dalla Guardia Costiera. I quattro sopravvissuti sono originari della Costa d’Avorio e della Guinea Konakry, ora sono molto provati, sia sul piano fisico sia su quello psicologico; attualmente si trovano presso l’hotspot di Contrada Imbriacola, sull’isola di Lampedusa. I corpi delle vittime non sono stati individuati. Come detto, il naufragio risale alla fine della scorsa settimana: i cadaveri giacciono probabilmente in fondo al mare.
DA INIZIO ANNO PIU' DI DUEMILA MORTI
La procura di Agrigento ha aperto una inchiesta per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato. Secondo quanto risulta, il barchino naufragato è stato trovato senza motore. Questo avvalora l’ipotesi di predoni e pirati che – fingendosi pescatori tunisini- avvicinano le imbarcazioni dei migranti per rubare soldi, cellulari e motori da rivendere. Secondo “Save The Children” siamo di fronte all’ennesima strage che poteva essere evitata. L’associazione denuncia poi che dall’inizio dell’anno nel Mediterraneo ci sono stati più di duemila morti. Duro anche il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino: “L'ennesima tragedia. Nonostante tutti i proclami e i buoni auspici dell'Europa, nel Mediterraneo le persone continuano a morire e lo fanno quasi nell'indifferenza delle Istituzioni. A Lampedusa si susseguono le visite dei eurodeputati, ognuno promette interventi ma in concreto non è cambiato nulla”.