Amore Criminale, Veronica Pivetti nuova conduttrice
Amore Criminale, Veronica Pivetti nuova conduttrice
13 gennaio 2018, ore 10:57
L'attrice sostituisce Asia Argento nel programma che racconta storie di violenza sulle donne
Amore criminale, il programma che racconta storie di violenza sulle donne, torna in onda su Rai3 con otto nuove puntate a partire dal 14 gennaio. La principale novità è nella conduzione. Al posto di Asia Argento ci sarà Veronica Pivetti. A lei il compito di fare da “voce narrante” di un’edizione – l’undicesima - che mira ad essere “meno noir” delle precedenti, stando alle intenzioni espresse in conferenza stampa dal direttore della terza rete della tv pubblica Stefano Coletta.
L’attrice ha spiegato così il suo approccio alla trasmissione:“Nel raccontare le storie di queste donne le ho sentite tutte vicine, amiche e ho cercato di farlo con tatto: si tratta di vicende così dolorose che non richiedevano si calcasse la mano: bastava raccontarle”.
La Pivetti ha poi condiviso la speranza che il suo volto e la sua esperienza in fiction e commedie possa far arrivare il messaggio al più vasto numero di donne:“Ci sono molte persone che mi incontrano e mi dicono: quante risate ci siamo fatti vedendola: questa volta le risate non ce le faremo”.
L'altra novità stagionale è l'anteprima, ossia uno spazio che precede la sigla e che quest'anno avrà un'impostazione più informativa e di servizio alle donne. A condurla, Matilde D'Errico, ideatrice del programma, che in ogni puntata affronta un tema (la violenza psicologica, la violenza assistita, gli orfani del femminicidio, la violenza economica, lo stalking, cosa significa per un genitore sopravvivere alla morte di una figlia ammazzata, i centri antiviolenza, la tratta delle schiave) e intervista in studio una donna sopravvissuta.
Amore criminale, nato nel 2011, quest’anno avrà come sottotitolo Storie di femminicidio. Prima della Pivetti il programma era stato condotto da Camila Raznovich, Luisa Ranieri, Barbara De Rossi e, come ricordato in apertura, Asia Argento.
Interpellata sul caldissimo tema delle molestie sessuali denunciate da numerose donne dello spettacolo, la Pivetti ha parlato di fenomeno grave che però non ha nulla a che vedere con i casi trattati da Amore criminale:“Si tratta di due cose totalmente diverse: senza sottovalutare il problema delle molestie, in questo caso si parla di donne che hanno perso la vita. Non c'è di mezzo lo star system di Hollywood o italiano, non ci sono aspetti professionali. Si tratta di vicende tragiche e dolorose che si svolgono in ambienti spesso purtroppo ordinari”.
La Pivetti ha poi condiviso la speranza che il suo volto e la sua esperienza in fiction e commedie possa far arrivare il messaggio al più vasto numero di donne:“Ci sono molte persone che mi incontrano e mi dicono: quante risate ci siamo fatti vedendola: questa volta le risate non ce le faremo”.
L'altra novità stagionale è l'anteprima, ossia uno spazio che precede la sigla e che quest'anno avrà un'impostazione più informativa e di servizio alle donne. A condurla, Matilde D'Errico, ideatrice del programma, che in ogni puntata affronta un tema (la violenza psicologica, la violenza assistita, gli orfani del femminicidio, la violenza economica, lo stalking, cosa significa per un genitore sopravvivere alla morte di una figlia ammazzata, i centri antiviolenza, la tratta delle schiave) e intervista in studio una donna sopravvissuta.
Amore criminale, nato nel 2011, quest’anno avrà come sottotitolo Storie di femminicidio. Prima della Pivetti il programma era stato condotto da Camila Raznovich, Luisa Ranieri, Barbara De Rossi e, come ricordato in apertura, Asia Argento.
Interpellata sul caldissimo tema delle molestie sessuali denunciate da numerose donne dello spettacolo, la Pivetti ha parlato di fenomeno grave che però non ha nulla a che vedere con i casi trattati da Amore criminale:“Si tratta di due cose totalmente diverse: senza sottovalutare il problema delle molestie, in questo caso si parla di donne che hanno perso la vita. Non c'è di mezzo lo star system di Hollywood o italiano, non ci sono aspetti professionali. Si tratta di vicende tragiche e dolorose che si svolgono in ambienti spesso purtroppo ordinari”.