14 ottobre 2023, ore 16:18
Franco Panariello era già sotto processo ad Ancona per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate
Ottantunesimo femminicidio avvenuto in Italia dall’inizio dell’anno, un dato che non possiamo accettare e che ci invita a riflettere ma soprattutto ad agire. Questa volta la vittima è Concetta Marruocco, infermiera di 53 anni uccisa dal marito, Franco Panariello la notte scorsa. Da mesi ormai i due avevano deciso di vivere separati a causa dei continui litigi e maltrattamenti, lei abitava in centro a Cerreto d’Esi con la figlia e lui a Cancelli di Fabriano. I due, originari di Torre del Greco, hanno anche altri due figli maggiorenni che però non abitano in zona. Panariello era già sotto processo ad Ancona per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate. Offese continue, scatti d’ira, botte, mobili fatti a pezzi, atteggiamenti violenti anche contro la figlia minorenne: questo è il quadro che sarebbe stato rappresentato in aula a settembre, durante un’udienza in cui è stata ascoltata la vittima che era parte civile nel processo insieme alla figlia.
LA DINAMICA DELL'OMICIDIO
La stessa sera dell'omicidio il 55enne sarebbe andato al pronto soccorso per un malore, già un mese fa aveva avuto un infarto. Dopo essere stato dimesso, è tornato a casa, ma è uscito di nuovo diretto all'abitazione della moglie, per un chiarimento su una discussione precedente. Durante la notte sarebbe entrato in casa con un mazzo di chiavi rimasto in suo possesso, ha svegliato la donna, ci sarebbe stata una discussione e l'ha aggredita colpendola con circa 15 fendenti svegliando la figlia che dormiva in un'altra stanza. Alla giovane, minorenne, l'uomo avrebbe detto di chiamare i carabinieri. Quando i militari sono arrivati a casa, lui non ha opposto resistenza e ha indicato il luogo in cui aveva buttato l'arma del delitto.
IL SINDACO: "PRESE TUTELE AFFINCHE' QUESTO NON ACCADESSE"
"La nostra comunità è sconvolta da questo tragico fatto, posso aggiungere che dal punto di vista dei servizi sociali abbiamo operato con tutte le cautele possibili", ha detto il sindaco di Cerreto d’Esi, Davide Grillini. Poi ha aggiunto che "il caso era noto" e che "in collaborazione con la rete anti-violenza che opera nel territorio e le forze dell’ordine, si è sempre preso in carico nel modo migliore di queste situazioni, ma questo epilogo ci rattrista molto anche perché la situazione era seguita dai servizi sociali, era molto difficile ma non ci aspettavamo che sfociasse in questi termini, anche se ripeto che erano state prese tutte le tutele affinché questo non potesse accadere".
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