Ancora attacchi russi sull'Ucraina, e Mosca si scaglia contro le sanzioni del G7

Ancora attacchi russi sull'Ucraina, e Mosca si scaglia contro le sanzioni del G7

Ancora attacchi russi sull'Ucraina, e Mosca si scaglia contro le sanzioni del G7   Photo Credit: agenziafotogramma.it


20 dicembre 2024, ore 13:30

"Putin parla di compromesso, bene, ma le parole non bastano" ha dichiarato il ministro degli Esteri Tajani

Quella di oggi è l'ennesima giornata di attacchi russi, così come quella appena trascorsa è stata l'ennesima notte. Diverse zone del Paese sono state colpite dalle forze armate russe, formalmente in risposta - così ha fatto sapere Mosca - a un attacco ucraino nella regione russa di Rostov sul Don con missili americani e britannici. Il ministero della Difesa russo ha fatto sapere di aver colpito un centro di comando dei sevizi di sicurezza ucraini e altre strutture militari. Intanto, la stessa fonte ha fatto sapere che le truppe del Cremlino hanno preso il controllo di altri due villaggi della regione del Donetsk.

Cremlino, "sanzioni G7 si ritorceranno contro di loro"

Rispetto a nuove sanzioni del G7 contro la Russia, in particolare contro la produzione di petrolio di Mosca, è tornato a parlare il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, secondo cui le sanzioni "colpiranno i loro promotori". "Faremo tutto il possibile per minimizzare le conseguenze di tali decisioni" in caso di nuove sanzioni dei Paesi del G7 sulla produzione petrolifera russa, per garantire" i propri "interessi economici" e quelli dei suoi "operatori economici". Sempre in merito alle sanzioni, Peskov ha paventato rischi per la stabilità dei mercati energetici internazionali.

Secondo Tajani le parole di Putin "non bastano"

"Putin parla di compromesso, bene, ma le parole non bastano. Devono seguire i fatti". A parlare con Il Messaggero è il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che racconta di quali dovranno essere gli attori che possono fare qualcosa di utile per la tregua in Ucraina, per cui - secondo Tajani - nulla si può fare senza Europa e senza Stati uniti. Il ministro degli Esteri parla della "sensazione di un momento di svolta. Un pressing da entrambe le parti per arrivare a una soluzione negoziale. Ma prima la Russia deve smettere di fare la guerra".

Il messaggio di Zelensky al consiglio UE

Del Consiglio europeo delle ultime ore restano poi le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha chiesto ai leader dell'unione una posizione unica per poter poi contare anche sul sostegno americano. "Se non sai cosa accade dopo non è una tregua ma un conflitto congelato" ha detto Zelensky. "E non lo accetteremo". Lo stesso presidente ucraino ha comunque ribadito che le sole garanzie europee non bastano e che è (quindi) necessario l'impegno della Nato.


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