03 luglio 2024, ore 13:13
Se entro sera l'uomo non dovesse consegnarsi scatterà il mandato d'arresto internazionale
Secondo fonti degli inquirenti sarebbe scappato in auto forse in un Paese confinante con l’Italia. In Francia, secondo quanto riferisce il suocero. Insieme a lui però ci sarebbero anche la moglie e il figlio di nove anni. Giacomo Bozzoli, 39 anni, lunedì è stato condannato all’ergastolo dalla Cassazione per aver ucciso lo zio di 52 anni nell’ottobre del 2015, convinto che intralciasse i suoi guadagni e i suoi progetti di lavoro. Il corpo dello zio era stato poi buttato nel forno della fonderia di famiglia di Brescia dove lo stesso Bozzoli lavorava. L'uomo risulta ora latitante.
Gli indizi
Le ultime tracce risalgono allo scorso 23 giugno quando la sua auto è stata avvistata nei pressi di Desenzano del Garda all'alba, nelle stesse ore in cui si è registrato l'ultimo accesso su Whatsapp. La procura ha emesso quindi un decreto di latitanza e se entro questa sera l’uomo non dovesse consegnarsi alle forze dell’ordine scatterà un mandato d'arresto internazionale. Sarebbero in corso dei tentativi per convincerlo a rientrare, di cui però non si conoscono i dettagli. Le ricerche comunque proseguono non solamente in Italia, motivo per cui gli stessi inquirenti ritengono improbabile che la fuga possa continuare a lungo.
Le ultime settimane
Non essendogli stato contestato il rischio di fuga, che avrebbe potuto giustificare la custodia cautelare in carcere, Bozzoli ha atteso la sentenza da uomo libero. E lo ha fatto senza evidentemente dare l'idea di voler fuggire: era andato alla scuola del figlio, aveva parlato con i professori, era andato alla festa scolastica di fine anno e a ritirare la pagella. Tutto non più tardi di pochi giorni fa. Lo scorso lunedì, quando la Cassazione ha emesso la sentenza definitiva di ergastolo, in aula era presente il padre, Adelio, fratello della vittima. Lo stesso che aveva riferito di essere convinto che il figlio stesse aspettando la sentenza nella sua casa al lago.
Le ricerche
La procura ha emesso un decreto di latitanza che si tramuterà in mandato d'arresto internazionale nel caso in cui Bozzoli non dovesse consegnarsi alla giustizia nelle prossime ore. Le ricerche intanto proseguono non solamente in Italia, con segnalazioni inviate, oltre che alle forze di polizia di tutta Europa, agli aeroporti, alle ferrovie, agli alberghi, ai porti.